PARCO NAZIONALE D’ASPROMONTE, IL TERRITORIO

Anno di istituzione: 1994

Superficie: 76.053 ha

Provincia: Reggio Calabria

Comuni: Reggio Calabria, Africo, Antonimina, Bagaladi, Bova, Bruzzano Zeffiro, Canolo, Cardeto, Careri, Ciminà, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Cosoleto, Delianuova, Gerace, Mammola, Molochio, Oppido Mamertina, Palizzi, Platì, Roccaforte del Grego, Roghudi, Samo, Sant’Agata del Bianco, Santa Cristina d’Aspromonte, Sant’Eufemia d’Aspromonte, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, San Roberto, Santo Stefano in Aspromonte, Scido, Scilla, Sinopoli, Staiti e Varapodio.

Una parte del Parco era protetta già dal 1968, con i circa 5.000 ettari inclusi in quello che allora si chiamava Parco Nazionale della Calabria. Nel 1994 è stato istituito l’attuale Parco Nazionale dell’Aspromonte, circa 76.000 ettari, che include grosso modo tutte le aree montane al di sopra degli 800 metri. Si tratta di un massiccio ancora in gran parte remoto, a volte impenetrabile, come le gole delle tipiche fiumare. La sua costituzione geologica cristallina, quindi in gran parte impermeabile, determina la presenza di una circolazione superficiale delle acque a volte spettacolare, come alcune cascate. Corsi d’acqua dall’andamento stagionale, quasi asciutti per gran parte dell’anno, diventano impetuosi e ampi torrenti mediterranei durante la stagione piovosa. Questa irregolarità crea un paesaggio fluviale tipico, quello appunto delle cosiddette fiumare, al quale si sono dovuti adattare sia le popolazioni locali che una fauna e flora uniche.

TERRITORIO

L’Aspromonte è il complesso montuoso che costituisce l’estrema propaggine della penisola, l’ultimo massiccio della catena appenninica. Di forma approssimativamente pentagonale, appare una grande piramide che culmina con il Montalto (metri 1.955 detto anche Monte Cucuzza) e prosegue verso nord-est con la piatta dorsale della Melia, percorsa dalla strada del Passo Càncelo, raggiungendo i piani della Limina.

Alle cime montuose poste a varie altitudini si alternano grandi terrazze pianeggianti e profonde valli percorse da corsi d’acqua impetuosi che, più in basso, si aprono in ampie fiumare. Le vette maggiori hanno la forma di dossi arrotondati che non superano mai i 2.000 metri. Attorno alla cima maggiore, Montalto troviamo il Monte Basilicò (1.738 metri), Monte Cannavi (1.668 metri), Monte Scorda (1.572 metri) e Monte Antenna (1.426 metri). Queste antiche cime presentano una geologia assai varia. Nelle parti più elevate troviamo rocce silicee, come gneis, scisti e a volte graniti. A quote minori in superficie troviamo rocce sedimentarie come calcari, marne, arenarie, conglomerati e sabbie, che si intersecano a testimoniare un passato geologico complicato e dinamico, ancora oggi in corso, come testimoniano i numerosi terremoti registrati in tempi storici.

Una geologia così varia determina la formazione di paesaggi altrettanto diversi. Il versante tirrenico vede alternarsi ripide scarpate, chiamate localmente “petti”, con aree pianeggianti, grandi terrazze naturali, i cosiddetti “piani” o “campi”, la cui formazione è dovuta ai cambiamenti del livello marino.

Tipica dell’Aspromonte è la presenza di “pietre”, grandi conglomerati rocciosi modellati dal vento e dall’acqua in forme che hanno fatto meritare loro nomi particolari: la Pietra di Febo, la Pietra Castello, le Guglie delle Torri (Dolomiti) di Canolo, le Rocche di San Pietro, le Rocce degli Smalidetti, la Pietra Cappa, la Pietra Lunga, la Rocca del Drago. Vicino Natile, per la presenza di insediamenti rupestri, il paesaggio ricorda addirittura le Meteore della Cappadocia.

Il clima, sul versante tirrenico, è caratterizzato da una notevole abbondanza di precipitazioni (circa 1.000 mm nelle zone costiere e quasi 2.000 alle quote più elevate) grazie all’effetto di sbarramento che il massiccio dell’Aspromonte produce sulle correnti di aria umida proveniente dal Tirreno.

Il versante ionico degrada più dolcemente verso il mare, con coste soprattutto sabbiose. Qui numerosi corsi d’acqua hanno scavato nei tratti montani profonde e spesso inaccessibili gole, corsi d’acqua che in basso si espandono in ampie fiumare, uno dei paesaggi più singolari dell’Aspromonte. Tra queste è nota la Fiumara Bonamico, dove una grande frana, nel 1972, ha dato origine al  Lago Costantino.

Il clima sul versante ionico è più arido, in particolare nei tratti costieri tra Capo dell’Armi e Capo Spartivento, che costituiscono una delle aree più calde e aride d’Italia. La temperatura media annua è di poco superiore ai 18°C mentre le precipitazioni non superano i 600 mm annui, concentrate nei mesi invernali.

[Tratto da: Parchicard Calabria, guida ai servizi nelle aree protette 2007]

Vedi anche: VEGETAZIONE E FLORA, FAUNA, CULTURA E TRADIZIONI, PRODOTTI TIPICI