LE VIE “AMERICANE” DI REGGIO

Il terremoto e successivo maremoto del 28 dicembre 1908 hanno distrutto la città di Reggio Calabria cancellando gran parte del patrimonio abitativo e monumentale. La splendida città neoclassica apparì ai primi soccorritori un cumulo di macerie. Dopo il disastro numerosi paesi stranieri si resero protagonisti di azioni a sostegno della popolazione reggina sopravvissuta, sopra le macerie sorse una città provvisoria con quasi 4.000 baracche prevalentemente in legno. Tra questi paesi, gli Stati Uniti d’America inviarono un massiccio quantitativo di legname con cui vennero costruiti dei quartieri, prevalentemente a Nord della città, che presero il nome di “Baraccamento Americano”. Le strade interessate a questi nuovi insediamenti abitativi vennero intitolate, come segno di gratitudine verso il governo di quel paese, a località degli Stati Uniti e, come riportato sul Piano Regolatore del 1911, vennero denominate come segue:

Via Columbia, oggi Via Monsignor Antonio Maria De Lorenzo;

Via New York, oggi Via Vincenzo Cannizzaro;

Via California, oggi Via Tito Minniti;

Via Pensilvania, toponimo ancora oggi esistente;

Via Georgia, toponimo ancora oggi esistente;

Traversa Buffalo, oggi Via Mattia Preti;

Traversa Roosevelt, oggi Via Demetrio Salazar – Via Antonio Brancati;

Via Belknap, oggi Via Amerigo Vespucci;

Via Indiana, scomparsa, oggi Via Giorgio Miceli;

Via Caroline, scomparsa, oggi Via Clearco.

In alcune stradine all’interno dei baraccamenti, erano state date anche le denominazioni di:

Via Boston;

Via Florida;

Via Niagara.

Oggi, nella toponomastica reggina sono sopravvissute solo la Via Pensilvania e la Via Georgia. La Via Pensilvania comincia sul Viale della Libertà e, proseguendo verso Nord, termina incrociando il Viale Giovanni Amendola. La Via Georgia, invece, comincia dal Viale Giovanni Amendola fino ad incrociare la Via Giuseppe De Nava.

Fonti: prof. Giuseppe Cantarella, wikipedia