GABRIELE D’ANNUNZIO E LA BUFALA DEL “PIU’ BEL CHILOMETRO D’ITALIA”

Ci sono pochi dubbi sullo spettacolare panorama offerto dal Lungomare di Reggio Calabria. Grazie alla stupenda visione della parte nord orientale della Sicilia, grazie all’imponente presenza del “Mongibello” con la sua cima sempre innevata, spesso sbuffeggiante e rumoroso, grazie al miraggio della Fata Morgana (fenomeno ottico visibile solo dalla costa calabra con il quale è possibile vedere le immagini ravvicinate della Sicilia riflesse), lo rendono uno dei luoghi più belli d’Italia e probabilmente del mondo intero. Oggi è conosciuto con l’appellativo “Il più bel chilometro d’Italia” attribuendo questa definizione al poeta Gabriele D’Annunzio. Ma fu proprio lui a definirlo così?

Da alcune ricerche fatte, di particolare interesse quanto riportato da Agazio Trombetta nel suo libro “La Via Marina di Reggio” (Culture Edizioni- 2001), risulta l’attribuzione di questa affermazione al poeta pescarese una leggenda metropolitana. Gabriele D’Annunzio non è mai stato a Reggio Calabria e tantomeno risultano tracce della città dello Stretto nei suoi componimenti o nelle sue memorie.

Ma allora chi dipinse il Lungomare reggino “Il più bel chilometro d’Italia?”

Una testimonianza attendibilissima ci porta ad un evento sportivo che si svolse in città il 27 marzo 1955, il Giro della Provincia di Reggio Calabria, classicissima gara ciclistica organizzata dallo Sporting Club di Reggio. La RAI inviò come radiocronista, per seguire l’evento, il giovane Nando Martellini che, commentando la bellezza del rettilineo del traguardo, in una movimentata volata che vide vincitore Benedetti, lo descrisse “il più bel chilometro d’Italia” attribuendo l’espressione a Gabriele D’annunzio, facendo propria l’informazione che attinse da alcuni reggini, forse un po’ burloni.

Ed allora diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Ad affermare per primo che il Lungomare di Reggio Calabria è “il più bel chilometro d’Italia” è stato il grande Nando Martellini.