LE CHIESE REGGINE: SANTI GIOVANNI NEPOMUCENO E FILIPPO NERI DI ARANGEA

STORIA

Il 16 febbraio 1882 fu costruita la chiesa di Arangea. Essa era adiacente a molte case contadine.

La chiesa, che prima del terremoto del dicembre 1908, era ubicata in contrada “Miniera” (detta così, perché, una volta vi erano delle miniere), sorge ora sulla provinciale che porta  a Gallina a pochi metri dallo sbocco autostradale  della parte sud della città, al n° 97/A di via Arangea.

Dopo il terremoto del 1908 l’ingegnere Mario Muzzacato ricostruì la chiesa.

STILE

E’ in stile classicheggiante, a navata unica, larga 8,80 metri e alta 9,90. Esternamente la chiesa presenta delle colonne laterali che sostengono un timpano triangolare sorpassato da una tipica croce in ferro battuto. Il portale è racchiuso dentro alcuni pilastri piccoli che sostengono un timpano rettangolare sorpassato da una formella con teste a puttini e bassorilievi. Sul lato sinistro un pezzo di marmo con inciso la missione del 1948 con alcune parole: “IL POPOLO DI VILLA ARANGEA/RICORDO DELLA GRANDE MISSIONE DAL 27 MARZO AL 10 APRILE/1948”. Sulla destra, dentro un piccolo cortile, è sistemata la statua della Madonna di Lourdes. Sul lato sinistro, un po’ arretrato si trova il campanile a forma quadrata, alto 15 metri e finisce con altri piccoli timpani triangolari. Sulla parte di dietro si trova un orologio di una ditta di Lagonegro (Potenza). Ci sono tre campane in bronzo, due di queste sono state donate dal re Carlo III e dalla regina Amalia utriusque Siciliae, nel 1752 per la chiesetta che ancora era ubicata in località “Miniera” ed era servita dal cappellano palatino per gli operai specializzati provenienti dalla Boemia. L’interno è ad una sola navata ampia e luminosa. Sopra la porta d’ingresso, salendo una piccola scala a chiocciola, si trova la cantoria, dove è stata costruita una tribuna con posti a sedere. A fianco della scala sulla parete destra sono poste due lapidi, una con la scritta in italiano e l’altra in latino che raccontano la storia della chiesa. Davanti si può trovare una colonna dove si trova l’acquasantiera di marmo. Le pareti laterali sono spezzate da pilastri sui quali poggiano delle travi che dividono il soffitto. Sulla parete destra si trova l’altare dell’Immacolata con la statua della Madonna dentro la nicchia; sulla sinistra si trova un quadro raffigurante San Giovanni Nepomuceno. All’altezza dell’altare c’è la porta della sacrestia. Sulla parete sinistra si trova l’altare dedicato a San Giovanni Nepomuceno con la statua del santo. Si può notare un bell’arco trionfale e una balaustra in marmo. Sopra l’arco una targa ricorda la dedizione della chiesa: “D:O:M: / JOANNI NEPOMUCENO / CHRISTI MARTYRI / PATRONO”. L’abside è rettangolare e nella parte inferiore è arricchita con formelle d’oro zecchino francese; ad essa è attaccato il vecchio altare in marmo, con al centro il tabernacolo di sicurezza ristrutturato secondo le norme liturgiche nel 1970. La porticina del tabernacolo riporta a sbalzo cervi e colombi che si abbeverano alla fonte di acqua viva che è Cristo. Il paliotto frontale ha al centro un calice sormontato dal monogramma di Gesù. Sul lato destro è collocato un grande crocifisso. L’ambone  è in marmo e sul davanti è scritto: “Parola di Dio”. Le stazioni della Via Crucis sono costituite da sculture in bronzo. Il battistero si trova sul lato sinistro alla base del campanile; il fonte battesimale è costituito da un unico blocco di marmo di Carrara. Sulla parete si apre una finestra circolare con vetrata montata su legno di noce. Si può notare un grandissimo e bellissimo lampadario centrale mentre sulle pareti sono attaccate appliques in vetro di Murano. Sulla parete destra si apre una finestra circolare con vetrata istoriata rappresentante San Giovanni Battista che battezza Gesù. Qui è collocato pure il confessionale. Accanto e dietro la chiesa si erge una solida costruzione, fatta eseguire con grandi sacrifici dal parroco don Pasquale Rullo, che serve per casa canonica al piano superiore e per scuola materna parrocchiale e opere annesse al piano terra.

LA STORIA DEI SANTI

San Giovanni Nepomuceno è nato a Nepomuk in Boemia nel 1930, da una famiglia molto povera, con la sua intelligenza e volontà, fu accolto in un monastero, aveva studiato a Praga dove si era laureato in teologia. Ben presto ebbe molta fama e fu chiamato per penitenziare. Il re della Boemia Venceslao si insospettì di tutti, in particolare della moglie, di cui voleva conoscere il segreto della confessione, ma Giovanni non volle svelarlo e per questo lo fece gettare nelle acque della Moldava. La sua cultura fu tramandata dai minatori della Boemia.

 

Tratto da “LA SCUOLA SCOPRE IL TERRITORIO” della Scuola Media Statale Pythagoras –Ravagnese- Reggio Calabria, edito da “FALZEA EDITORE” NEL 2002