LA FAUNA D’ASPROMONTE: L’ULULONE APPENNINICO

Il Parco Nazionale d’Aspromonte gode di una ricchezza faunistica straordinaria grazie alla varietà ambientale del suo territorio. La fitta vegetazione e la presenza di un clima prevalentemente mediterraneo favoriscono la presenza di molte specie animali che trovano nell’Aspromonte il loro habitat ideale. Fra i gli anfibi è presente l’ululone appenninico o ululone italiano (Bombina pachypus) un piccolo anfibio anuro, endemico della nostra penisola della famiglia bombinatoridae.

Si tratta di un anuro di piccole dimensioni che non supera i 6 cm di lunghezza. La pelle è ruvida per piccole escrescenze ghiandolari. La pupilla ha forma a cuore. La parte dorsale ha un colore piuttosto criptico, brunastro con tonalità grigie e chiazze scure di estensione molto variabile. Il ventre è giallo macchiettato di nero. Di solito, nella regione del petto, ci sono due macchie gialle separate dalle altre. Si incontra soprattutto in zone di collina o montagna in specchi d’acqua piccoli e temporanei, talvolta minuscoli.

Nei mesi invernali entra in ibernazione in tane e ripari sotterranei. La stagione della riproduzione va da aprile ad ottobre con la massima concentrazione nei mesi di maggio, giugno e luglio. Durante il periodo degli amori il maschio sviluppa dei cuscinetti cornei di  colore nero sugli arti anteriori che vengono utilizzati per trattenere la femmina durante l’accoppiamento. Il maschio, una volta selezionato il luogo idoneo per la riproduzione, attrae la femmina con un richiamo ululante (da cui il nome comune) che sembra quello di un cane.

Le femmine depongono una decina di  uova che misurano circa due centimetri; i girini, lunghi circa un centimetro, di colore marrone con ventre bianco, nascono dopo 10/20 giorni dalla deposizione. A secondo della temperatura ambientale, la metamorfosi avviene tra il primo e il terzo mese dalla nascita. La maturità sessuale avviene dopo i tre anni.

La dieta è costituita principalmente da artropodi terrestri e invertebrati acquatici. Le larve consumano materia vegetale, detrito organico, plancton e piccoli invertebrati acquatici.

L’ululone è di indole timida, appena si sente minacciato, attua varie misure difensive. In acqua si dirige verso il fondo per nascondersi nella melma o tra la vegetazione, mentre a terra si rannicchia mimetizzandosi o, sentendosi scoperto, riunisce la testa tra le zampe anteriori, si incurva in modo da mettere in evidenza l’addome colorato ed inizia a secernere dalle ghiandole della pelle una spuma acre, irritante e velenosa.