STORIA REGGINA: IL FORTE DI MATINITI SUPERIORE (SIACCI)

Sui colli che dominano lo Stretto di Messina con una eccezionale visione dall’Etna alle coste siciliana e calabrese, le Isole Eolie ed il massiccio dell’Aspromonte, sorgono i 22 “forti umbertini”.  22 batterie a formare il sistema difensivo dello Stretto di Messina, realizzato dallo Stato Maggiore del Regio Esercito tra il 1884 e il 1914 che avrebbero non solo garantito la protezione dei confini meridionali del nuovo Stato Italiano contro la conquista della penisola da parte di truppe nemiche sbarcate a sud, ma poneva solide basi per una strategica presenza territoriale nel Mediterraneo.

Il Forte di Matiniti Superiore nel Comune di Campo Calabro (RC), denominato Siacci, è stato tra i primi ad essere costruito ed è la fortificazione dello Stretto più importante per dimensioni, caratteristiche architettoniche e funzioni insieme al gemello Forte Masotto sulla sponda siciliana.  Alla destra e alla sinistra del forte, a quote più basse, sorgono le batterie denominate Poggio Pignatelli e Matiniti Inferiore.

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Il Forte Siacci è una grande architettura militare complessa, ispirata ai sistemi fortificati della scuola Prussiana, per l’articolazione delle sue strutture, dei sistemi difensivi e con sofisticate soluzioni dei sistemi di aerazione naturale, di raccolta e purificazione delle acque (anche per gli usi potabili), per l’isolamento delle polveri dall’umidità e per facilitare il traino dei cannoni. La sua grande dimensione consentiva, per via della moltitudine di ambienti posti a vari livelli, una ricettività pari a 300 uomini di truppa. L’intera struttura architettonica si presenta con una pianta poligonale di quattro lati di forma trapezoidale con fronte di gola lungo 205 metri e lato circa 80, completamente coperto di terra; a questa è planimetricamente giustapposta la pianta triangolare di un bastione con un fossato di protezione che circonda tutto il forte largo fino a dieci metri al fronte di gola oltrepassabile tramite un ponte levatoio che immette in uno spiazzale interno. Gli ambienti, sia interni che esterni, hanno un’elevata accuratezza delle finiture quasi tutti collocati lungo la linea di perimetro collegati internamente da corridoi passanti tutto lo sviluppo del forte e da una serie di scale e rampe, per permettere alle batterie di salire sui rampari. L’interno è strutturato in modo da lasciare in muratura scoperta solo i lati degli edifici esposti verso il fronte difensivo. I locali nella cortina di gola sono sistemati a destra e sinistra dell’androne d’ingresso: qui si trovavano il comando, i locali degli ufficiali, camerate e dormitori, l’infermeria, le latrine, i magazzini ed i ripostigli.  Due caponiere di differente forma, sono state previste per il tiro sul fossato, e la sagoma triangolare corrispondente al blocco giustapposto sul lato monte aveva la funzione di salvaguardare il fossato nella zona d’ingresso, mentre al suo interno nella parte più profonda, accoglieva i depositi delle polveri e delle munizioni.

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L’armamento del forte Siacci era costituito sul fronte principale da quattordici postazioni di artiglieria (dieci cannoni di medio calibro, 149G e quattro obici da 210G), tre su ciascun fianco con cannoni da 120G, quattro cannoncini 87B collocati sul fronte di gola e dieci mitragliatrici a due canne disposte nelle caponiere per le eventuali aggressioni ravvicinate.

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