I PALAZZI REGGINI: VILLINO FIACCADORI  

L’edificio originariamente di proprietà dello stesso ingegnere Pietro Fiaccadori, che maturò la sua esperienza formativa all’università di Torino nel 1908, trasferendosi poi a Reggio dopo il terremoto, venne approvato dalla Commissione Edilizia nelle sedute del 1° aprile 1921 e del 12 aprile 1922.

Trasformato successivamente in casa di cura esso mostra ancora i caratteri architettonici originari lungo il prospetto sulla via Crocifisso e verso l’omonima piazza, un tempo denominata largo Palombaro.

Esso riassume alcuni motivi stilistici già presenti nelle altre opere dello stesso autore. Il tema del villino tuttavia offre una maggiore libertà nell’alternanza tra i volumi pieni e vuoti, nell’uso del verde che valorizza il tema architettonico che si richiama a figurazioni stilistiche innovative ma ancora permeate da elementi della tradizione. L’adattamento a clinica e le trasformazioni ne hanno in parte snaturato l’originale qualità dei volumi e delle forme architettoniche.

Il manufatto edilizio si articola su tre livelli con un impianto planimetrico di forma triangolare con un armonico sistema di pieni e di vuoti caratteristico della tipologia villino unito alla vegetazione. I prospetti si presentano con un basamento rivestito di pietra ed ingresso principale su via Crocifisso, le aperture sono ad arco a tutto sesto e ribassato; caratteristica è la soluzione ad angolo con la ringhiera ricurva in stile classico all’altezza del terrazzo da cui si dipartono le scalinate esterne che conducono ai livelli superiori.

 

[Tratto da: Reggio Città d’Arte (di Renato G. Laganà) – anno 2005 & http://turismo.reggiocal.it]