STORIA REGGINA: IL FORTE “BORGO PIGNATELLI”

Quando alla fine del XIX secolo si decise di fortificare le rive dello Stretto per proteggerle da eventuali incursioni nemiche 3 delle 24 Fortificazioni Umbertine (16 in territorio peloritano e 8 in quello reggino) progettate per conto dello Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano, furono edificate nella frazione Matiniti, sulle colline che sovrastano l’abitato nel territorio del comune di Campo Calabro. Si tratta del Forte Siacci di Mateniti Superiore, del Forte di Matiniti Inferiore e del Forte Poggio Pignatelli.

La batteria da Costa Piano Poggio Pignatelli presenta un fronte di gola lungo 116 metri, mentre i lati sono lunghi circa 65 metri. Vi si accede tramite ponti levatoi sovrastanti il fossato perimetrale, dove la scarpata è presidiata dal muro distaccato alla Carnot, con feritoie per fucilieri. Ai due angoli di spalla, arrotondati, sporgono i bunker per il fiancheggiamento del fosso, provviste di feritoie per l’artiglieria leggera. L’ingresso, immette immediatamente sul terrazzo, dove venivano posizionate i cannoni da qui tramite rampe o scale, si scende nei magazzini ed ancora più sotto nelle camerate dei soldati le cui finestre danno sul fronte di gola. I locali del forte erano dotati di sofisticate soluzioni di aerazione naturale, di raccolta e purificazione delle acque (anche per gli usi potabili), per l’isolamento delle polveri dall’umidità e per facilitare il traino dei cannoni.

Il forte di Poggio Pignatelli è stato presidiato dall’Esercito Italiano sino al 1984 quando è stato dismesso da struttura militare subendo un progressivo degrado dovuto alla mancata manutenzione e ad atti di vandalismo.