RACCONTI E LEGGENDE DI CALABRIA: LA FESTA DELLA SACRA SPINA

In mezzo ai boschi della Sila, in un bianco convento francescano di Petilia Policastro, posto su uno sperone roccioso alla confluenza dei torrenti Solco e Cropa, si tiene ogni anno la festa della Sacra Spina.

Si narra che una regina di Napoli dette a tre cavalieri il compito di uscire dalla città con una spina del Salvatore e di portarla dove i loro cavalli avessero voluto.

I cavalli camminarono per un bel pezzo di strada tra boschi e valli, tra pianure e montagne, sinché giunsero a Petilia Policastro e, forse stanchi, si fermarono lì per sempre. Nel luogo da essi indicato venne subito eretto un santuario per custodire la sacra reliquia tolta dal capo di Gesù morte sulla croce.

Migliaia di pellegrini si recano ogni anno in questa stazione sacra portando sulle spalle pesanti sassi per affaticarsi sempre di più nella salita al sacro monte. Altri tengono una corda tra il collo e la vita, mentre le donne camminano scalze, flagellandosi le gambe con le ortiche.

Alla festa non mancano gli animali come vacche, agnelli, capre e cavalli, rivestiti di preziosi monili femminili. Tutto ciò potrà sembrare un’esagerazione ma è un modo per offrire alla divinità non solo sé stessi ma anche oggetti più cari della propria vita.