I RIONI DI REGGIO CALABRIA: IL CIRCONDARIO DI RAVAGNESE: SARACINELLO, ARANGEA, SAN GREGORIO, CROCE VALANIDI E BOVETTO

Nella periferia sud di Reggio Calabria si trovano gli agglomerati di Ravagnese, Saracinello, Arangea, San Gregorio, Croce Valanidi e Bovetto, il cui territorio è relativamente vasto, estendendosi dalle coste del Mar Jonio alle prime colline aspromontane. I confini sono rappresentati da nord a sud rispettivamente dal torrenti del Sant’Agata e del Valanidi, e da ovest a est dal Mar Jonio e dalle propaggini dell’Aspromonte.

La vicinanza del mare determina un clima temperato particolare, con inverni miti e piovosi ed estati calde ed asciutte. Le piogge irregolari danno origine a corsi d’acqua caratteristici della Calabria: “le fiumare”, secche in estate e straripanti nei periodi piovosi.

La macchia mediterranea è presente nelle colline più impervie, mentre le colture introdotte dall’uomo distinguono le zone pianeggianti.

Nel complesso le attività umane hanno operato significative trasformazioni nella vegetazione spontanea e naturale. Il territorio, nella stragrande maggioranza, è caratterizzato dalla coltura specializzata di agrumi (aranci, limoni, bergamotti), ulivi, vigneti, ortaggi, alberi da frutta e gelsomini.

Di modesta entità sono le attività commerciali e industriali, sviluppate in particolare nel settore alimentare e dei materiali da costruzione volte, per di più, al mercato locale, per cui l’agricoltura risulta tuttora la risorsa fondamentale nel quadro di una struttura economica tra le più desolanti del nostro Meridione. Si registra qualche timido accenno all’industria chimica e alla lavorazione del legno.

Per modificare questa situazione alcuni imprenditori hanno fatto sorgere delle piccole attività, tuttora esistenti, che hanno favorito la nascita di limitati posti di lavoro rispetto alla forte disoccupazione che ha penalizzato molte persone, costrette a “prendere la valigia” ed emigrare nel Nord dell’Italia o all’estero.

Un ruolo importante potrebbe avere il turismo, specialmente quello balneare, per la presenza di spiagge ampie e sabbiose, però è gravemente ostacolato dalla carenza di vie di comunicazione e dell’inadeguatezza delle strutture ricettive. Una nota positiva è rappresentata dalla presenza dell’aeroporto dello Stretto, discretamente attrezzato, ritenuto sufficiente per l’area che serve. I centri abitati suddetti presentano varie problematiche abbastanza evidenti, soprattutto a livello sociale e di vivibilità. Innanzi tutto c’è da dire che fino a trent’anni addietro erano piccoli e ben definiti agglomerati, con basse e piccole abitazioni costruite a misura d’uomo e comunque sufficienti per soddisfare la necessità e i bisogni della locale società contadina; nel giro di pochi anni hanno subito una trasformazione radicale e dal punto di vista urbanistico e da quello umano, con l’erezione di autentici “mostri” di cemento che hanno richiamato numerose famiglie provenienti anche da paesi lontani. Così, mentre da un lato si incrementava la costruzione di moderni edifici che hanno accolto molte persone, da un altro si è creato il problema della viabilità. Infatti le infrastrutture, per lo meno la maggior parte di esse, non sono state adeguate alla nuova realtà.

Altra nota negativa è rappresentata dalla mancanza totale di “verde pubblico ed attrezzato”: carenti le grandi arterie stradali di scorrimento veloce e di servizi; poche le strutture ricreative e culturali. La causa di tutto ciò è soprattutto la crescita urbana senza la guida di un piano regolatore.

La popolazione, come ci riferiscono gli anziani, fino a cinquant’anni fa era costituita per la stragrande maggioranza da persone qui nate e cresciute, dedita ai lavori agricoli che si svolgevano con grande laboriosità e competenza. Successivamente, intorno agli anni sessanta-settanta, un flusso migratorio si spostò dalle vicine campagne e dai paesi limitrofi e lontani in questo territorio dove trovò locazione trasformando, così, l’originale etnia.

Infatti la popolazione è abbastanza eterogenea: delle componenti, una parte è formata da gruppi grecanici provenienti da Roccaforte del Greco, Gallicianò, Roghudi, Bagaladi, Condofuri, Chorio, San Lorenzo (i cognomi di molti abitanti sono una prova di questa origine), una parte proveniente dai centri o dalle campagne circostanti facendo sviluppare il fenomeno dell’urbanesimo.

 

 

Tratto da “LA SCUOLA  SCOPRE IL TERRITORIO” della Scuola Media Statale Pythagoras –Ravagnese- Reggio Calabria, edito da “FALZEA EDITORE” NEL 2002