I PURPETTI

Il creatore del cielo e della terra, dopo sei giorni di duro lavoro, consacrò il settimo giorno al riposo o almeno così scrissero i Profeti nella “Genesi”. Non si è mai capito il motivo per il quale le donne calabresi non lessero mai questa parte della Bibbia e non seppero mai che la domenica fosse dedicata al riposo.

Ignare delle Sacre Scritture, le massaie calabresi, da generazioni, si tramandano il rituale domenicale delle frittura delle polpette che vede l’intero ambiente casalingo “infestato” dal profumo proveniente dalla cucina dove la cottura delle croccanti palline e quasi pronta.

Anche se la preparazione delle polpette è comune a tutte le donne gli ingredienti possono differire in base ai gusti. Ecco cosa serve per una “pareddata” di 25 polpette:

INGREDIENTI:

  • 1/2 kg di carne trita di vitello (o di maiale o metà e metà);
  • 100 gr di pecorino grattugiato (oppure 50gr di parmigiano e 50gr di pecorino);
  • 2 uova;
  • pane stantio (4 panini comuni);
  • mezzo spicchio d’aglio (a cu ‘nci piaci);
  • prezzemolo q.b.;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.;
  • olio di semi per frittura;
  • na paredda bella randi.

 

PREPARAZIONE:

Ammorbidire il pane con dell’acqua e poi strizzatelo bene, versatelo in una ciotola e aggiungete il resto degli ingredienti. Amalgamate il tutto con le mani fino ad ottenere un composto morbido. Lasciate riposare un po’ quindi formate delle palline della dimensione che desiderate (circa 2/3 cm di diametro sono l’ideale) e immergeteli nell’olio ben caldo fino a quando diventano dorate. Fate assorbire l’olio in eccesso con carta assorbente e la prelibatezza è pronta.

Mangiarle calde e accompagnate con un buon rosso di Pellaro.

Le polpette vengono inoltre usate per insaporire il sugo domenicale o la pasta al forno.