STORIA DEI BORGHI REGGINI: CATAFORIO

Il toponimo odierno di Cataforio deriverebbe dal termine greco Katachorio, formato dal prefisso Katà (in basso) e dal suffisso chorio (vocabolo molto diffuso nelle zone sottoposte al dominio romano orientale, significante villaggio).

In tutta l’area grecanica, i vari “Chorio” assumono il carattere di piccole frazioni associate ad un località madre.

Chorio di Melito, Chorio di Roccaforte, Chorio di Roghudi, Chorio di San Lorenzo. Avrebbe quindi il significato di villaggio sottostante.

Cataforio divenne dopo il terremoto un comune a sé, ereditando parte della grandezza di Motta. Il toponimo stesso indica quanto la popolazione intendesse mantenere l’identità linguistica.

La società e la cultura del neo comune fu messa a dura prova, con la perdita dell’autonomia nel 1927. Il progetto “Grande Reggio portò all’annessione con la vicina e crescente città.

Sono innumerevoli i codici ed i manoscritti provenienti da questo paese e custoditi gelosamente nelle abbazie tedesche.

Cataforio si gloria di aver dato i natali a grandi personaggi, quali il matematico Borelli ed il condottiero Grimaldi.

Annualmente il paese è promotore di una serie di attività e manifestazioni per il recupero e la divulgazione del folklore e della tradizione. I corsi e gli stage di ballo e musica sono rinomati in tutta la provincia e sono da considerarsi un’attività turistica e formativa tra le migliori nel reggino.

 

Tratto da “Il Bollettino Archeologico di Motta Sant’Agata” n° 4 (2012) a cura di Francesco Ventura