FAUNA D’ASPROMONTE: LA NATRICE DAL COLLARE (BISCIA D’ACQUA)

Il Parco Nazionale d’Aspromonte gode di una ricchezza faunistica straordinaria grazie alla varietà ambientale del suo territorio. La fitta vegetazione e la presenza di un clima prevalentemente mediterraneo favoriscono la presenza di molte specie animali che trovano nell’Aspromonte il loro habitat ideale. Fra i serpenti possiamo ammirare la natrice dal collare o biscia d’acqua (Natrix natrix ) appartenente all’ordine degli ofidi, famiglia colubridi.

Sprovvista di zanne (ha la dentatura aglifa) e del tutto inoffensiva, misura circa un metro di lunghezza e può pesare fino ai 4 kg è possibile incontrarla dal livello del mare fino ai 1300 metri di altitudine, le femmine sono molto più grosse dei maschi.

La testa è abbastanza grossa, un po’ più larga verso la base con muso corto e ottuso e la pupilla rotonda, l’iride giallastra, bruna o grigiastra, con un caratteristico collare color giallo o arancione dietro alla testa, a cui deve il nome, seguito da due grandi macchie nere che si congiungono in mezzo al collo. Il dorso è color verde scuro o marrone, mentre il ventre è più chiaro; i lati del corpo ed il ventre sono disseminati di macchie nere.

Predilige le zone umide quali greti di torrente, ruscelli, stagni, fossi, paludi e bacini artificiali ma anche ambienti più aridi come radure, boschi, pascoli, prati, parchi, giardini. Le bisce dal collare vanno in letargo durante l’inverno e il suo rifugio consiste in un ceppo cavo, una fenditura di roccia o una tana di mammifero abbandonata.

La natrice dal collare è attiva di giorno e fin dopo il crepuscolo nei periodi con clima favorevole.

E’ un serpente particolarmente vorace e, per la sua bocca estensibile, può inghiottire prede relativamente grosse. La sua alimentazione consiste prevalentemente in rane, rospi, girini, tritoni, lucertole, piccoli uccelli, piccoli mammiferi e piccoli pesci. Le prede vengono normalmente ingoiate vive (intorpidite dalla saliva).

E’ agile a terra ma ancor di più in acqua dimostrando di essere un’ottima nuotatrice. Riesce quasi sempre a sfuggire ai tentativi di cattura, poiché non è velenosa, la sua difesa consiste nel sibilare, fingere attacchi (raramente morde e solo se afferrata), rigurgita il cibo appena assunto o produce un fluido dall’odore aspro dalle ghiandole anali, in ultima spiaggia finge la morte.

Il cerimoniale dell’accoppiamento avviene dopo il risveglio invernale, tra aprile e maggio; le uova sono deposte tra giugno e luglio, in gruppi di 5/30, in luoghi dove la temperatura è favorevole al loro sviluppo, come mucchi di letame, vegetazione in putrefazione, covoni di fieno, di cavità di alberi; si schiudono dopo circa 8/10 settimane e i piccoli lunghi circa 15/20 cm sono subito indipendenti.

La biscia d’acqua è predata dagli uccelli rapaci, dal riccio e da qualche carnivoro. Spesso l’insidia principale per questo rettile è l’uomo che lo uccide scambiandolo per una vipera o alterandone il territorio riducendo le zone umide o inquinando le acque con prodotti chimici.

 

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