COME ERAVAMO: BANCO DI NAPOLI E PRETURA

Dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 la città fu distribuita nelle aree pianeggianti in prevalenza sulla direzione nord.

Alcuni insediamenti, però, furono sistemati sulla superficie l’ibera compresa tra l’attuale via 2 settembre 1847 e la via Aschenez e ceduti gratuitamente per ospitare il Ginnasio Campanella, gli uffici del Piano Regalatore, l’ufficio Idraulico del Genio Civile, la Banca d’Italia, le abitazioni della Regia Finanza e il Banco di Napoli con la Pretura. Immediatamente dopo il sisma e prima del baraccamento il Banco di Napoli inviò una propria nave dove custodì tutte le carte recuperate tra le macerie e le famiglie dei dipendenti. Già la Banca funzionava in citta’ prima del disastro tra il Corso Garibaldi e la via Fortino (oggi via Biagio Camagna).

PRETURA

Questo istituto Bancario in seguito si trasferì nella sede attuale di via Miraglia in un proprio edificio progettato dall’ingegner Stefano Mancini e realizzato con motivi architettonici classici a due elevazioni oltre il piano seminterrato. La Pretura prima del sisma era alloggiata in un edificio sulla via Filippini angolo via Crisafi (toponimo corrispondente ad una delle porte poste ad est della città)

A seguito dell’incendio che bruciò gli uffici questi furono trasferiti all’interno del padiglione delle Poste e Telegrafi (oggi Museo Nazionale) per trovare sede definitiva nel Palazzo dei Tribunali di Piazza Castello.

 

Tratto da: Agenda di Reggio Calabria e Provincia”