storia reggina

I PALAZZI REGGINI: PALAZZO LAFACE

I PALAZZI REGGINI: PALAZZO LAFACE

  Sul lato Nord di Piazza del Duomo a Reggio Calabria, fra il corso Garibaldi e via Tommaso Campanella, sorge palazzo Laface di proprietà dell’omonima famiglia. Rappresenta, dal punto di vista architettonico uno dei più importanti edifici reggini in stile liberty, con all’interno pavimentazione in graniglia di marmo, ricche pareti scandite dall’alternarsi di paraste e(…)

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STORIA REGGINA: LA BATTAGLIA DI PIAZZA DUOMO

STORIA REGGINA: LA BATTAGLIA DI PIAZZA DUOMO

 La battaglia di Piazza Duomo vide contrapposti l’esercito borbonico delle Due Sicilie e i garibaldini della Spedizione dei Mille. Fu combattuta nell’omonima piazza di Reggio Calabria il 21 agosto del 1860 con la vittoria dei garibaldini. Già nei giorni precedenti la battaglia, vi erano stati vari sbarchi di forze garibaldine sulle coste ioniche reggine, l’ultimo di questi(…)

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STORIA REGGINA: LA CASERMA DUCA D’AOSTA

STORIA REGGINA: LA CASERMA DUCA D’AOSTA

 La caserma Duca d’Aosta è una costruzione di epoca umbertina, probabilmente coeva ai fortini posti in entrambi i lati dello Stretto. Essa presenta tre grandi edifici che insistono su un grande spiazzo centrale. L’intero impianto è stato ristrutturato durante il ventennio fascista, periodo nel quale vennero costruiti grandi contrafforti per consolidare il grosso muro di(…)

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STORIA REGGINA: I FORTINI UMBERTINI

STORIA REGGINA: I FORTINI UMBERTINI

 I fortini o più propriamente, “Fortificazioni Umbertine”, di impianto rettangolare, con fronte a mare occultato e mimetizzato, sono postazioni militari di artiglieria per il controllo dello Stretto. La loro costruzione risale ad un periodo compreso tra il 1882 e il 1892. Il sistema difensivo complessivo (articolato in una trentina di forti, fortezze con struttura più(…)

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REGGIO: DA DOVE DERIVA IL NOME DEL QUARTIERE “CICCARELLO”?

REGGIO: DA DOVE DERIVA IL NOME DEL QUARTIERE “CICCARELLO”?

 L’origine del toponimo Ciccarello risale probabilmente al 18° secolo. A quel tempo vi era una via lunga poco meno di un chilometro e larga 2 metri e mezzo che dalla strada di San Giorgio portava alla sponda destra del torrente Sant’Agata. Questa strada passava dinanzi al mulino di un tale Francesco conosciuto da tutti con il diminutivo(…)

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REGGIO, COME ERAVAMO: POSTE E TELEGRAFO

REGGIO, COME ERAVAMO: POSTE E TELEGRAFO

 L’area destinata ad ospitare il baraccamento delle Poste e Telegrafo immediatamente dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 fu scelta all’interno del Rione santa Lucia, a nord dell’allora centro storico cittadino. L’edificio era di forma quadrata di metri trentadue di lato e nel suo interno, nel 1921, furono trasferiti  gli Uffici Giudiziari del Tribunale e(…)

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REGGIO, COME ERAVAMO: ALLOGGI FANTERIA

REGGIO, COME ERAVAMO: ALLOGGI FANTERIA

 In località Borrace, nella zona nord della città, a ridosso del muro d’argine del Torrente Caserta, oggi via Cardinale Gennaro Portanova, (fu arcivescovo della’ città), furono impiantati i padiglioni che ospitarono il 20° Reggimento Fanteria “Brigata Brescia”. I militari furono impegnati nelle operazioni di soccorso dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, di seppellimento di(…)

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COME ERAVAMO: BANCO DI NAPOLI E PRETURA

COME ERAVAMO: BANCO DI NAPOLI E PRETURA

 Dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 la città fu distribuita nelle aree pianeggianti in prevalenza sulla direzione nord. Alcuni insediamenti, però, furono sistemati sulla superficie l’ibera compresa tra l’attuale via 2 settembre 1847 e la via Aschenez e ceduti gratuitamente per ospitare il Ginnasio Campanella, gli uffici del Piano Regalatore, l’ufficio Idraulico del Genio(…)

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INFLUENZA DELLO SPAGNOLO NEL DIALETTO CALABRESE

INFLUENZA DELLO SPAGNOLO NEL DIALETTO CALABRESE

 Lo spagnolo non poteva non influenzare il dialetto calabrese per via del predominio su questa terra della corona iberica. Un dominio spezzato da poche altre intrusioni, come il francese e il tedesco. Ovviamente questo non è un motivo per papariarsi (da papelonar) ossia pavoneggiarsi. Il popolo italiano, ed i calabresi, in particolare, sono stati sempre(…)

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L’INFLUENZA DELL’ARABO NEL DIALETTO CALABRESE

L’INFLUENZA DELL’ARABO NEL DIALETTO CALABRESE

 L’influenza dell’arabo nel dialetto calabrese è documentata sin dal medio evo. Non bisogna infatti pensare ai saraceni ed ai turchi solo come invasori ma anche come abili mercanti ed eruditi studiosi da cui medici e studiosi calabresi ed europei hanno imparato molto. In quanti tra i nostri lettori più grandi, non hanno provato il ristoro(…)

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I MISTERI CHI SI PIRDIRU: L’ARROTINU

I MISTERI CHI SI PIRDIRU: L’ARROTINU

 “S’ammolunu forbici, cuteddhi, runcali”. ‘Nc’erunu i tempi chi ssi sintiva na bbuci i luntanu chi divintava sempri cchiù forti a manu a manu chi ssi ‘mbicinava. “Rrivau l’arrotinu. … Genti rrivau l’arrotinu, si mmolunu forbici, cuteddhi, runcali”. Era nu ritornellu chi si ripitiva all’infinitu ‘nfinu a quandu non rrivava ‘nta piazza e mi serbi a(…)

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LA VILLA COMUNALE DI REGGIO CALABRIA

LA VILLA COMUNALE DI REGGIO CALABRIA

 I giardini pubblici denominati Villa “Umberto I”, più noti come Villa Comunale, costituiscono uno degli spazi più caratteristici di Reggio Calabria e si estendono in un’ampia area nel centro storico della città. Nel 1850 l’area che ospita l’attuale Villa Comunale di Reggio Calabria fu acquistata dalla Società Economica e Comizio Agrario che la destinò a Orto(…)

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ERA IL VENTENNIO DELLA GRANDE REGGIO QUANDO CIRCOLAVA IL TRAM

ERA IL VENTENNIO DELLA GRANDE REGGIO QUANDO CIRCOLAVA IL TRAM

 Il tremendo sisma del 28 dicembre 1908 aveva messo in ginocchio la città di Reggio Calabria, l’opera di ricostruzione si dimostrava molto lenta e complessa ma, nonostante ciò, nella seduta del 27 gennaio 1912 il Consiglio comunale, esaminata la richiesta di concessione di un’area per la costruzione della rimessa in zona Santa Caterina o Annunziata,(…)

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