CHIESE REGGINE SCOMPARSE: LA CONSOLAZIONE

Questa chiesetta appare nella Visita pastorale del 1871. Il culto allora era mantenuto da Maria Furnari, cappellano Carmelo Cordova.

Nel 1877, è detta “sacello”, cioè piccola chiesetta; ma era indecorosa, e sembrava più una stalla che un luogo di culto. “Immediatamente, alla prima occhiata, fu interdetta, finché non sarebbe stata riportata alle condizioni di casa di Dio”.

Nel 1891, la chiesetta restaurata appare di diritto patronato della famiglia Laboccetta. In seguito al terremoto del 1908, fu riedificata dal devoto e, nel dicembre 1910, riaperta al culto, rimessa quasi a nuovo dall’obolo dei fedeli vicini, fu solennemente inaugurata il 14 gennaio 1912, “con benedizione di rito e grande entusiasmo di popolo”.

Il 26 maggio 1919, è scritto che la cappellania fondata dal cavalier Filippo Furnari per la celebrazione della Messa festiva, nell’ambito della parrocchia di Loreto, venne dotata del capitale di lire diecimila, versate nella cassa diocesana, che dava un interesse annuo di lire 350. La cappellania quell’anno, venne conferita all’accolito Vincenzo Romeo di Gallico, come titolo patrimoniale per la sua ordinazione al suddiaconato.

Nel seconda metà del secolo scorso, la chiesetta, a cui i vicini erano molto affezionati, di proprietà privata, disparve per dare posto al viale Calabria. Essa restava in fondo alla via Furnari attuale, Don Umberto Lauro ha salvato nella chiesa del Sacro Cuore immagine e arredi sacri.

[Tratto da: “La Parrocchia di S. Maria di Loreto a Sbarre in Reggio Calabria” di Nicola Ferrante edito da Laruffa]