CHIESE REGGINE: LA CATTOLICA DEI GRECI

Uno dei luoghi sacri presenti nel centro storico di Reggio Calabria è la chiesa della Cattolica dei Greci (o Santa Maria della Cattolica dei Greci). Essa rappresenta l’istituzione cristiana più antica nella città, fondata dal Conte Ruggero nell’XII secolo, sorge tra via Giudecca e via Aschenez (due vie che testimoniano la presenza di una nutrita comunità ebraica nel territorio reggino). In epoca bizantina la chiesa di Santa Maria della Cattolica dei Greci rappresentò il principale luogo di culto cristiano infatti è stata per secoli la cattedrale della città. Successivamente, con l’avvento dei Normanni e la conseguente latinizzazione, perdette la sua importanza ma venne lasciata in vita con il proprio rito greco e l’indipendenza dalla giurisdizione del Vescovo che durò fino al 1818.

Originariamente il tempio era ubicato nei pressi dell’attuale Piazza Italia, tra il teatro comunale Francesco Cilea e il palazzo Melissari-Musitano (a memoria rimane oggi proprio in quel punto la via Cattolica dei Greci). Distrutto dal terremoto del 1783, fu trasferito prima nella succursale della cattolichetta (all’incirca nell’attuale sito) e poi nella chiesa di San Domenico dal 1808. Dopo l’unità d’Italia il Municipio se ne impossessò ma nel 1872 fu riconsegnata dal tribunale al Protopapa il quale, nel 1876, fece costruire la nuova chiesa, in stile neoclassico, su progetto dell’architetto Antonino Pugliese, sul sito della cattolichetta. Danneggiata dal terremoto del dicembre 1908, venne restaurata per poi riaprire al culto il 25 marzo del 1954.

Oggi la chiesa si presenta con una struttura a croce latina a tre navate. La navata centrale termina con l’abside semicircolare e all’altezza del transetto c’è una cupola illuminata al centro, decorata con stucchi e cornici ovali che racchiudono volti di santi. Il prospetto principale conserva elementi compositivi neoclassici come l’uso dell’ordine gigante attraverso le quattro colonne con capitelli compositi e basi su zoccolo continuo sormontati da alta trabeazione, vi è collocata anche una croce in ferro battuto e a completamento ci sono due torri campanarie.

Notevole è il portale di accesso alla chiesa, opera dello scultore Giuseppe Niglia. In bronzo dorato a due ante è alto circa 6 metri. Sulle porte, con otto formelle, sono rappresentate in maniera simbolica: l’Annunciazione, la Natività, la Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto, la Predicazione di Gesù nel tempio, le Nozze di Cana, la Crocifissione, l’Assunzione della Vergine.

Sotto il frontone un’iscrizione in greco recita “ΚΑΘΟΛΙΚΗ ΕΚΚΛΗΣΙΑ ΤΗΣ ΑΓΙΑΣ ΠΑΡΘΕΝΟΥ ΘΕΟΤΟΚΟΥ” (Chiesa cattolica
della santa vergine Madre di Dio).

 

 

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