TIPI STRANI A REGGIO CALABRIA: “U POETA BALIA”

Sono trascorsi almeno due decenni da quando lo vidi l’ultima volta. Parlo di quel signore della compravendita di libri e fumetti usati. La sua bancarella in legno, con un telo protettivo in plastica a riparare la sua mercanzia cartacea dalle intemperie, era posizionata a sinistra della Chiesa di San Giorgio al Corso ad angolo con il Corso Garibaldi e la via Giudecca. Oggi, se fosse ancora lì, andrebbe a lambire il tappeto mobile simbolo di quel “Modello Reggio” che non ne vuol sapere di decollare.Non so quale fosse il suo vero nome ma per tutti era “u poeta Balìa”. Uomo colto e gentile, conoscitore della lingua tedesca,  non era un poeta perché non componeva poesie ma questo sopranome le venne dato perché le poesie, e non solo, le recitava con passione. A lui piaceva semplicemente declamare versi a memoria, in particolare dei grandi poemi come la Gerusalemme Liberata o la Divina Commedia, l’Iliade o l’Odissea.

Erano frequenti le soste di adulti e bambini dinanzi il suo “chioschetto” ad ascoltare le sue recitazioni.

“Foto dall’archio privato di Giuseppe Cantarella”