Ago 31 2015
REGGIO CALABRIA: BREVE STORIA
L’origine di Reggio Calabria si perde tra racconti favolosi e leggende più o meno attendibili, ma il nome di Rhègion appare per la prima volta nell’Ottavo secolo a.C. in quanto colonia greca calcidese e poimessena.
La felice posizione sullo Stretto fece sì che la città diventasse l’oggetto dei desideri dei tiranni siciliani. Riuscì a conquistarla, nel 386 a.C., il tiranno di Siracusa Dionigi che, dopo averla distrutta per assoggettarla al suo potere, la ricostruì più bella di prima assegnandole il nome di Febea.
Quando poi il generale Pirro lasciò l’Italia, la città passò sotto il controllo di Roma con il nome diRegium, mentre durante l’impero di Ottaviano Augusto assunse quello di Regium Iulium.
Il nome “Reggio” probabilmente non significa “regio” o “del re”, ma deriva da una parola greca che indica la situazione fisica della “rottura” della penisola italiana.
Dopo la devastazione che ne fece Alarico nel 410, la città cadde sotto il dominio dei Bizantini, deiSaraceni, dei Normanni, degli Svevi e degli Aragonesi che la elessero a capoluogo di tutta laCalabria.
Saccheggiata più volte dai corsari turchi, la città dovette subire disgrazie ancora più terribili a causa dei terremoti che la colpirono ripetutamente dal 91 a.C., per finire distrutta da quello del 1783. Ricostruita su progetto dell’architetto G.B. Mori a pianta regolare, con strade ampie e diritte, vide, fuori dalle mura, la proliferazione di baracche e capanne che costituirono più tardi i quartieri cosiddetti della “miseria”, quali furono quelli di Fornaci, Orange, Palombaro e Pantano.
Lo spaventoso terremoto del 28 dicembre 1908 distrusse ancora tutta la città, causando oltre 8.00 vittime.
Il piano di ricostruzione affidato all’ingegnere Pietro De Nava nel 1909, venne attuato solo nel 1911, e Reggio risorse con pianta regolare a scacchiera là dov’era prima del terremoto. Vennero finalmente abbattuti i quartieri malfamati della vecchia città e si dette il via anche alla sistemazione dell’area compresa tra i torrenti Calopinace e Annunziata, per rendere la città sempre più bella.