I PIPI CHINI (I PEPERONI RIPIENI)

L’afa estiva è opprimente ma, a prescindere dal caldo, ci sono a Reggio, modus vivendi che si sono radicati in questo popolo e rimangono immutati nei secoli come capisaldi di una cultura culinaria che non tramonterà mai. Tra questi, senza alcun dubbio, vanno annoverati “i pipi chini“, un mito per i reggini che per tutta l’estate ne consumano in quantità industriale.

Assaporati come antipasto o contorno, a pranzo o a cena, come secondo piatto, a condire la pasta e perché no a colazione o a merenda o ogni qualvolta un languorino proviene dallo stomaco.

Per cucinare questa prelibata pietanza bisogna partire dall’ingrediente base, il peperone, che deve essere del tipo coltivato nella punta dello Stivale, piccolo, tondo e dal sapore dolce e intenso.

 

Si comincia svuotando il peperone della parte interna quindi si lava e si posiziona a testa in giù  per farlo sgocciolare e si procede alla preparazione del ripieno.

Ogni massaia reggina usa come bilancia il proprio occhio e aggiunge o toglie qualche ingrediente a piacimento (in base al suo gusto).

 

Questi gli ingredienti per un succulento ripieno:

Pangrattato (muddhica);

Provola a dadini;

Mortadella a dadini;

Pomodorini;

Tritato di maiale;

Uno spicchio d’aglio;

Grana o parmigiano grattuggiato;

Prezzemolo o basilico;

Capperi;

Sale,

Olio extravergine di oliva.

Procedimento:

In una scodella mescoliamo il pangrattato con il formaggio, il sale, il prezzemolo (o il basilico) e l’aglio tritato, uniamo qualche pomodorino a pezzettini, una spolverata di olio e mescoliamo bene con le mani. Aggiungiamo al tutto la mortadella e la provola (ed eventualmente anche i capperi e/o il tritato di maiale). L’impasto deve risultare umido e appiccicoso.

Riempiamo ogni peperone con la “muddhica cunzata” pressandolo ben bene e adagiamoli in una teglia da forno unta. Completiamo con un po’ d’olio sui peperoni e inforniamo a 200°C per circa 30 minuti (comunque fino alla doratura).

I peperoni ripieni vanno mangiati freddi … e riposati!

Mangiarli con le mani sunnu soddisfazioni.