STORIA REGGINA: IL FORTINO DI TIRO A VOLO

La fortezza della Duca d’Aosta aveva il compito di proteggere il versante SE della città di Reggio, e particolarmente la piana di Condera e la Valle delle Rose, oggi Spirito Santo. Soprattutto l’attuale via Pasquale Andiloro si configurava come un problema militare, giacché, rispetto alla fortificazione principale, si trovava in un angolo morto per il tiro di artiglieria, di qui la necessità di costruire una piccola postazione per cannoni e torri di vedetta che tutelasse la città anche su questo versante.
La fortificazione, un fortino borbonico composto da due torri e da un corpo centrale, sopravvisse ancora oggi nell’area del tiro a volo subito sopra la Rotonda di San Paolo, lungo la via Reggio Campi, II tronco. All’interno del forte è stata organizzata la sede sociale del locale circolo dei tiratori, entro cui è possibile vedere una lettera autografa di Giuseppe Garibaldi, datata 1861, che autorizza l’uso della struttura per l’impianto di un poligono di tiro.
Numerose erbacce ed altri muri successivi impediscono di ravvisare nella struttura un edificio militare borbonico, anche se la forma originaria, al di là delle strutture addossate, non sembra essere alterata di molto.
[Tratto da: Reggio città d’Arte (di Daniele Castrizio) – 2005]