STORIA E CURIOSITA’ DELLO STADIO ORESTE GRANILLO DI REGGIO CALABRIA

Il primo stadio per capienza della Calabria è l’Oreste Granillo ubicato tra la Piazza della Pace e la via Galileo Galilei nella zona sud del centro cittadino di Reggio Calabria. Di proprietà del Comune, ha la struttura suddivisa in quattro tribune (nord ,sud, est e ovest) di cui una coperta (Ovest). Le gradinate hanno una capienza di  27.543 posti numerati e dotati di seggiolini a strapiombo sul terreno di gioco in erba.  Viene utilizzato per le partite casalinghe della Reggina Calcio (nella stagione 2012/2013  anche dall’Hinterreggio promossa in  Lega Pro Seconda divisione). I caldissimi tifosi di casa occupano la tribuna Sud mentre agli eventuali tifosi ospiti è riservato uno spicchio di Tribuna Nord con solo una parete in plexiglass a separare le tifoserie.

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La costruzione dell’impianto sportivo avvenne nel 1932 e intitolato, per volontà dell’allora presidente della Reggina Giuseppe Vilardi, a Michele Bianchi, sindacalista e rivoluzionario nominato da Mussolini Segretario Generale del Ministero degli Interni nel 1928, che più volte si prodigò per il potenziamento economico della Calabria. Negli anni seguenti cambiò  più volte nome fino ad assumere l’attuale denominazione “Oreste Granillo” alla memoria di quel presidente della Reggina che per primo la portò in serie B (tra l’altro fu sindaco della città dal 1980 al 1982).

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Dopo la costruzione, lo stadio ha subito diverse opere di ampliamento e ristrutturazione.  Negli anni sessanta viene coperta la tribuna (ovest) e negli anni ottanta viene costruita la Curva Nord (attuale tribuna nord) assente nella progettazione iniziale portando così la capienza a 15.000 posti e con la presenza della pista di atletica.

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A partire dal 1997 l’impianto è stato interamente rinnovato a blocchi. Per prima viene abbattuta la curva sud, successivamente la nord e la gradinata e per ultima la tribuna coperta. Viene tolta completamente la pista d’atletica e il 18 settembre 1999, viene inaugurato il nuovo Stadio Oreste Granillo in occasione della seconda gara del campionato di serie A tra la Reggina e la Fiorentina (2-2 Kallon, Firicano, Heinrich, Reggi).

Lo Stadio ha ospitato due incontri della nazionale italiana: l’amichevole del 26 aprile 2000 contro il Portogallo (vittoria italiana per 2-0, reti di Iuliano e Totti, circa 25.000 spettatori) e la gara di qualificazione agli Europei 2004 dell’11 ottobre 2003 contro l’Azerbaijan (4-0 con due reti di Inzaghi ed una a testa di Vieri Di Vaio, circa 22.000 gli spettatori

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Una curiosità legata agli anni trenta quando, per gli scadenti risultati della Reggina, era usanza consentire l’ingresso in campo, prima di ogni partita, a un povero deforme chiamato “Asso di Coppe”, che strofinava la sua schiena gibbosa contro i pali delle porte. Tanto folklore pochi risultati. Altra curiosità risale agli anni 80/90 quando il fotografo accreditato Diara veniva incitato dal pubblico ad eseguire un gesto scaramantico quello di lanciare del sale sulla rete della porta avversaria durante l’intervallo. Dagli spalti il coro era unanime: “Diara jetta u sali lalalalá … Diara jetta u sali lalalalá …

 

CURIOSITA’: INTEGRAZIONE DI TONINO BORRELLO

La prima copertura della tribuna del vecchio comunale fu inaugurata in una domenica di pioggia intensissima, squadra ospite fu il Verona. La porta degli scaligeri era difesa da Cimpiel, che assieme all’altro portiere Piero Baroncini, cugino di Vittorio difensore della Reggina, in quegli anni erano le nostre bestie nere. Fatto sta che Peppe Santonico, nel secondo tempo, con un preciso colpo di testa segna, il guardalinee corre verso il centrocampo, i giocatori della Reggina esultano, il pallone a causa della pioggia era rimasto in fondo alla rete, Cimpiel si tuffa, ovviamente in ritardo, all’indietro e con una manata toglie il pallone dalla porta. L’arbitro di nome Genel, fa continuare tranquillamente il gioco, come se non fosse accaduto nulla, tra le proteste degli amaranto e del pubblico. Il mercoledì successivo alla partita, come da prassi, il giudice federale, su rapporto del commissario di campo, che a quel tempo avevano voce in capitolo, radiò a vita l’arbitro Genel.