REGGINI ILLUSTRI: TOMMASO CAMPANELLA

Giovan Domenico Campanella, questo il suo nome di battesimo, nacque nel 1568 a Stignano, allora casale di Stilo. Di umili origini, entrò ben presto nel convento dei frati domenicani di Placanica, dove ebbe modo di accogliere il messaggio evangelico e di addentrarsi nel mondo dei Domenicani, incentrato sullo studio e sulla meditazione. Questi momenti furono fondamentali per la sua formazione culturale intensa  e lungimirante, che lo portò anche a guardare al mondo sociale del suo tempo e della sua regione. Si avvicinò alla filosofia di Telesio e, a sostegno delle teorie telesiane, scriverà il Philosophìa sensibus demonstrata (1589).

Convinto di svolgere una missione giusta, dirà di sé: “Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia”. Fino al 1598 girò l’Italia; tornando in Calabria, venne accusato di cospirazione antispagnola e finì in carcere, dove restò per ventisette anni. Ebbe salva la vita perché si finse pazzo. Nel 1633 fu accusato di eresia e preferì rifugiarsi in Francia, dove fu accolto dal cardinale Richelìeu e si dedicò alla pubblicazione delle sue opere.

Scrisse la Città del sole, in cui dissertò sui suoi ideali utopistici, e altre opere di grande interesse.

 

[Tratto da: Reggio Calabria e la sua provincia – Itinerari tra arte, storia e natura – Iiriti editore]