LE CALDARROSTE

Arriva l’autunno, le temperature diventano più miti, i “ricci” aperti liberano dalla loro protezione le castagne ormai mature.  Dagli angoli delle strade una cortina di fumo si alza verso il cielo ed il profumo inebriante e irresistibile delle caldarroste richiama l’attenzione dei passanti.

Le castagne sono ricche di carboidrati complessi, di fibra, di potassio, di vitamina B1 e B6, hanno proprietà antianemiche, energetiche, toniche, ed antisettiche, sono  indicate per le emorroidi, la stitichezza e l’anemia. La cottura trasforma parte dell’amido in zuccheri semplici rendendo il classico sapore dolce e controindicandoli ai soggetti in sovrappeso ed ai diabetici. Le caldarroste si digeriscono meno facilmente della castagne crude o bollite a causa della cottura causa di alterazioni dei glucidi e delle proteine.

Chi non ha la possibilità di comprare le caldarroste in strada può sempre farle in casa. Ecco come fare.

Dopo l’escursione nei boschi ed aver fatto provvista di castagne si devono lasciare asciugare qualche giorno  prima di essere trasformate in squisite caldarroste. Prima di tutto bisogna  “castrarle” (con un coltellino appuntito intaccare la superficie praticando un taglio) per evitare che esplodano una volta sottoposte al calore. Dopo aver creato un bel fuoco, si adagiano le castagne in una padella bucata con tanti fori sul fondo e dotata di un lungo manico (padella per caldarroste).

A questo punto inizia la cottura girando le castagne regolarmente per impedire che si  brucino. Generalmente, a secondo del fuoco e della dimensione delle castagne,  le caldarroste sono pronte dopo 15-20 minuti pronte per essere sbucciate e mangiate ancora calde.

Ehm dimenticavo, non fatevi mancare un bel bicchiere di vino rosso.