ILLUSTRI REGGINI: EUGENIO MUSOLINO

C’era anche un reggino tra coloro eletti membri dell’Assemblea Costituente dopo la caduta della Monarchia sancita dal Referendum Costituzionale del 2 giugno del 1946. Si tratta di Eugenio Musolino che in occasione delle prime elezioni politiche viene nominato senatore di diritto, in virtù della III disposizione transitoria della Carta Costituzionale, insieme ad altri deputati della Costituente che avevano scontato più di cinque anni nelle carceri fasciste.

Eugenio Musolino nasce a Gallico, nella periferia nord di Reggio Calabria, il 20 giungo del 1893. Educato con principi cattolici e di conservazione sociale, dopo gli studi superiori si iscrive in Giurisprudenza all’Università di Messina abbandonandola successivamente per partire volontario al fronte, fermo interventista nella Prima Guerra Mondiale, col grado di ufficiale di complemento. Impegnato in prima fila, riceve la medaglia d’argento al valor militare.

Tornato dal fronte, molto deluso e cambiato, nel 1919 volge il suo interesse verso i contadini, ai diritti loro negati, allo sfruttamento ed alle angherie degli agrari, iniziando a Gallico un’accanita lotta politica contro quest’ultimi ritenuti sfruttatori dei lavoratori delle campagne.

Nel 1920 completa gli studi interrotti per andare al fronte conseguendo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Messina. Inizia la professione forense e contestualmente aderisce al Socialismo, fondando anche la sede locale del partito. Ma la sua militanza socialista dura per paco abbracciando presto il Comunismo divenendo, nel 1926, dirigente della Federazione di Reggio e segretario di Soccorso Rosso. Una scelta politica questa che stravolgerà la sua vita a causa dell’incalzante insediamento del regime fascista che lo perseguiterà fino all’arresto del 21 novembre 1926. Il 4 maggio 1928 viene processato dal Tribunale Speciale e condannato a 18 anni di reclusione dei quali ne sconterà quindici. Acquisterà la libertà solo alcuni giorni dopo della caduta del regime, il 25 aprile del 1943.

Caduto il Fascismo e tornato un uomo libero, Musolino riprende l’attività politica nonostante sia stata per lui motivo di persecuzione e detenzione.

Assieme ad altre personalità politiche reggine rifonda la Federazione Provinciale del  Partito Comunista, viene eletto consigliere provinciale di Reggio Calabria nel 1946, incarico questo che mantiene ininterrottamente per  14 anni fino al 1960, ricopre l’incarico commissario dei consorzi di bonifica, segretario della federazione reggina del Pci e membro del comitato centrale e della commissione di controllo del partito Comunista. Alle elezioni politiche del 1953 viene eletto alla Camera dei Deputati e nel corso del mandato legislativo ricopre l’incarico di Vicepresidente della Commissione Giustizia.

Numerosi sono i suoi discorsi e interventi parlamentari oltre ad aver pubblicato “Quarant’anni di lotte in Calabria”, “Umanità e Rivoluzione” e “Fazzoletto rosso”, un’opera teatrale in quattro atti).

Muore a Reggio Calabria il 2 settembre 1989.

A ricordo del “padre costituente” reggino, su iniziativa delle associazioni culturali Anassilaos e Nuovo Giangurgolo, nel 2012, è stata eretta una lapide presso la sua casa natale in piazza Calvario a Gallico.