I PALAZZI REGGINI: IL MIRAMARE

Nel centralissimo corso Vittorio Emanuele III (via Marina Alta) di Reggio Calabria sorge uno dei palazzi storici della città, il Miramare. L’ingresso principale è posizionato sulla via Fata Morgana con gli altri due prospetti sul corso Vittorio Emanuele III e sulla via Giudecca.

La sua costruzione risali agli anni 20’ dello scorso secolo quando l’Ente Assistenziale “Ricovero Comunale Mendicità”, su un terreno avuto in lascito nel 1904 da un testamento privato, decise di realizzare sul Lungomare un grande albergo che potesse attrarre turismo con conseguenti profitti da destinare ai bisogni di pubblica assistenza. Nel 1922 l’ente assistenziale affidò all’ingegner Ugo Ficccadori la progettazione dell’opera. I lavori iniziarono nel 1925 e furono completati nell’estate del 1928 con un costo di poco inferiore ai tre milioni di lire.

La struttura è caratterizzata da canoni neoclassici con decorazioni in stile liberty evidenti nei locali interni. Con un impianto planimetrico di forma quadrangolare, è costituita da un piano seminterrato e tre piani fuori terra. Dall’ingresso principale, al pian terreno, come detto, posizionato sulla via Fata Morgana, si giunge alla reception, ai servizi, alla sala con terrazzo e  affaccio sullo Stretto. Ai piani superiori sono collocate camere, servizi e sale riunioni.

I prospetti si presentano con un basamento in finta pietra dove sono collocate le finestre del seminterrato dotate di inferriate con ingresso da via Giudecca, sovrastato dal piano terra caratterizzato sul lungomare al centro dal terrazzo con balaustra neoclassica ed ai lati da aperture con timpano triangolare, nei piani superiori sono presenti aperture architravate di forma rettangolare con balconi sorretti da mensole della stessa tipologia del terrazzo il tutto termina nei corpi laterali con cornicione lineare mentre al centro con una ringhiera in ferro battuto artistico.

Il palazzo Miramare è stato dichiarato “bene di interesse particolarmente importante sul piano storico-artistico” e sottoposto a procedimento per l’imposizione del vincolo di tutela da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria poiché nell’area sono presenti resti archeologici riconducibili alla città romana di Regium tra i quali i resti di un edificio, tra cui un pozzo, un grosso pithos per la conservazione di derrate, delle monete e per la scoperta di una pavimentazione a mosaico policroma con decorazione di tipo geometrico secondo schemi noti alla iconografia romana. Dai documenti di archivio inoltre risulta la presenza di materiale di età medievale ed ellenistica da sovrapposizione della città contemporanea su quella di età greca, romana e successive.

Durante il secondo conflitto mondiale il palazzo venne danneggiato dalle incursioni aeree alleate e ripristinato nel 1955, su progetto dell’ingegner Francesco Albanese, sopraelevandolo di un altro piano.

Nel 1985 una delibera del Consiglio della Calabria, causa l’estinzione delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza prevista dalla legge regionale 16/01/1985, divenne patrimonio del Comune di Reggio Calabria assieme ad altri immobili e terreni. Locato alla GAM (Grande Albergo Miramare) e ristrutturato su progetto dell’ingegner Domenico Frisina e dell’architetto Giuseppe Romeo Filocamo, l’Albergo ha avuto un ruolo importante nella vita socio culturale cittadina per diverso tempo.

Nei primi anni del nuovo secolo, cessato il contratto di locazione con la GAM, lo stabile torna nella disponibilità del Comune che indisse un’asta pubblica per un nuovo affidamento come locazione della struttura alberghiera ma non ci fu alcun interesse. Successivamente l’immobile viene messo in vendita all’asta ma, non essendo pervenuta l’offerta richiesta, ritirato dalla vendita.

Le intenzioni attuali dell’Amministrazione comunale reggina è quella di  conservarlo come patrimonio pubblico.