COME ERAVAMO: BANCA D’ITALIA

L’area sulla quale fu edificato il padiglione della Banca d’Italia, dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, era delimitata dalla traversa sette del rione Santa Lucia e le attuali via XXIV maggio, Demetrio Tripepi e Aschenez.

banca d'Italia

Era assemblato tra il padiglione della scuola Liceo Ginnasio Tommaso Campanella e quello dell’Ufficio Servizio Idraulico del Genio Civile. Dopo un decennio dal sisma l’Amministrazione Comunale, sotto l’impulso del sindaco, onorevole Valentino, programmò il prolungamento della via Torrione, che non fu possibile realizzare essendo il padiglione bancario sull’asse stradale.

Il 31 agosto un incendio provocò la distruzione del baraccamento e gli uffici furono trasferiti, provvisoriamente, nei locali del Banco di Napoli già edificato. Sgomberato il terreno fu possibile completare i lavori di prolungamento della via.

La progettazione della nuova attuale Banca, che occupa l’intero isolato compreso tra il Corso Garibaldi e le vie Zaleuco, Palamolla e Biagio Camagna, fu curata dall’ingegnere Accolti Gil dell’Ufficio Tecnico della stessa Banca.

Nella struttura si individuano elementi di stile neo classico caratterizzato da finestre bifere e trifore architravate al piano terra e con balaustre al piano superiore.

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Tratto da: “Agenda di Reggio Calabria e Provincia duemilaundici”