COME ERAVAMO: ALBERGO VENETO TRENTINO

La superficie sulla quale furono installati i padiglioni dell’Albergo Veneto Trentino era delimitata dalla strada Rosariello (oggi via Emilio Cuzzocrea), fino all’incrocio con la via Reggio Campi.

rione veneto trentino

Furono realizzati subito dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 dai fratelli Belfanti con il contributo del Comitato Veneto Trentino. I Belfanti erano già titolari dell’attività commerciale “Bouvette d’Italia” prima del sisma.

In questo baraccamento alloggiarono illustri personalità tra cui il Principe Luigi e il Delegato Pontificio Monsignor Emilio Cottafavi che qui giunse il 10 gennaio 1909. In seguito il delegato trovò stabile residenza insieme al conte Zileri dal Verme di Vicenza e Brancoli Basdrachi, in un padiglione realizzato sul suolo di proprietà del signor Casile Domenico e destinato alla costruzione della residenza della Commissione Pontificia e ad una nuova chiesa che il Delegato dedicò a San Prospero, patrono della città di Reggio Emilia, patria del Cottafavi. Dopo il suo rientro a Roma avvenuto il 16 agosto 1910 il Cottafavi fu nominato vescovo di Tarquinia e Civitavecchia.

Dopo lo sbaraccamento dell’Albergo, la Provincia edificò il Brefotrofio e dopo la sua soppressione la struttura fu utilizzata per l’Università facoltà ingegneria. Oggi è sede degli uffici della Provincia.

 

Tratto da: “Agenda di Reggio Calabria e provincia duimilaundici”.