BELLEZZE DI CALABRIA: TRA PIAZZE E MONUMENTI DELLA MODERNA POLISTENA

Al fascino notturno che si presenta al visitatore, oltre quello delle illuminate Piazze della Repubblica, del Popolo, Bellavista, Garibaldi, si si unisce l’imponenza moderna dell’Anfiteatro sullo Jerapotamo, dell’efficiente Palazzo Comunale, dell’Auditorium, dell’elegante Salone delle Feste con gli affreschi dei napoletani Ardizzone, della Sala Consiliare con il grande dipinto “lotte per la democrazia e l’emancipazione delle classi popolari” di Maurizio Carnevali, dell’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi, del sontuoso Edificio Scolastico di via Trieste col Monumento ai Combattenti di Marino Tigani, degli impianti sportivi, dell’area industriale zona P.I.P. con le varie industrie operanti. Un discorso a parte meritano la biblioteca e il museo.

La biblioteca Comunale, dotata di circa 50.000 volumi ed opuscoli e di una consistente emeroteca (circa 30.000 fascicoli), tende sempre più a specializzarsi nel settore Calabria, vantando anche un discreto nucleo librario di indirizzo sia generale che nei settori mafia, folklore, emigrazione, scienze. In essa stanno confluendo piccoli e medi fondi librari di famiglie private. Conserva l’archivio privato della famiglia Milano (ex feudatari) ricco di pergamene e documenti cartacei databili fin dal 1430, donato dal Duca Nicola Riario Sforza e dichiarato di notevole interesse storico. Possiede,  per donazione, altri  piccoli fondi archivistici delle famiglie Avati e Rodinò. Collegato alla biblioteca, il Museo Civico conserva al suo interno: reperti fossili e archeologici; documenti d’arte; antichità locali; una sezione etnografica. In esso si possono ammirare: diverse vetrine con esposizione di materiale archeologico di Polistena e del territorio limitrofo (Cinquefrondi, Melicucco, San Giorgio Morgeto, Taurianova, ecc.); materiale fossile di Polistena ma anche di Varapodio, Seminara, San Martino, San Giorgio, Tritanti, Marapodi, Rosarno, Mammola, Laureana di Borrello, Lubrichi, Castellane, ecc.; reperti storici della vecchia Polistena (stampe antiche, lapidi tra cui quella cinquecentesca della Peschiera, dedicata da Giovanni Ramirez Salazar a Consalvo Ferdinando Ludovico di Cordova); numerosi bozzetti e statue prodotti da artisti polistenesi e non; il pianoforte di Riolo, singolare pezzo di indiscusso valore (esemplare n° 10), costruito nel 1867 da Angelo Riolo, ebanista polistenese, unico costruttore di pianoforti in Calabria; migliaia di oggetti relativi alla cultura materiale: attrezzi di lavoro dei contadini e degli artigiani ed oggetti di uso domestico appartenuti ad una civiltà ormai soppiantata dall’industria. È una raccolta di elevato valore etnoantropologico che dà il senso del recupero della cultura del passato e degli antichi mestieri in gran parte scomparsi.

Veri e propri polmoni di verde sono da considerare le Ville ed i Giardini di Polistena: Villa Italia, Parco della Liberazione, Parco di via Gagarin, Villa Santa Maria, Villetta Municipio. In quest’ultima fa bella mostra il monumento  a Marino Tigani di Domenico Mastroianni.

Nelle adiacenze del Municipio, e precisamente nel giardino, si potrà ammirare il Monumento all’Emigrato, realizzato da Giuseppe Niglia. Caratteristico è il laghetto delle papere ove verde, fantasia e antichità si mescolano in un’armoniosa concezione d’arte. In esso si evidenzia il monumento all’Immacolata di Giuseppe Niglia.

Scendendo dalla via Nenni, il visitatore si troverà di fronte il Monumento a Francesco Jerace, opera di Fortunato Longo, mentre, negli spiazzi dell’Ospedale, altri due monumenti di Niglia, tra cui una Maternità.

 

Tratto da: Polistena, storia, arte e cultura (Laruffa editore – 2003)