L’ASINO (u sceccu)

Con la parola “asino” si suole indicare, in lingua italiana, una persona “rozza”, “ignorante” e “stupida”. In zoologia l’asino è un quadrupede molto simpatico e antico.

asino

Cos’è allora che ha indotto la nostra lingua italiana ad associare questo animale ad una persona poco istruita? Non si sa bene come sia iniziata questa brutta storia è certo però che infinite sono le favole, i proverbi e le novelle tramandate sino ai nostri giorni e fino a qualche anno fa c’era chi metteva, all’alunno impreparato, un paio di orecchie d’asino.

L’asino (Equus asinus), molto affine al cavallo, fu addomesticato dai sumeri verso il 3000 a.C. Alcuni zoologi sostengono che l’asino domestico discenda dal suo congenere selvatico, diffuso tuttora in alcune regioni della Somalia. Altri, invece, affermano che gli asini selvatici dell’Africa sono in realtà asini domestici ritornati alla vita selvatica secoli or sono.

Per molte popolazioni l’aiuto dell’asino è indispensabile; per tale motivo si dice infatti che è il cavallo dei poveri. Apprezzato per la forza, la pazienza e la resistenza, rende preziosi servizi dove il cavallo, molto più esigente, non potrebbe vivere. L’asino non si mostra difficile nella scelta del cibo, poiché mangia di tutto; beve poco, caratteristica che gli consente di vivere anche nelle regioni più aride. E’ un animale più intelligente di quello che generalmente si crede e le sue capacità di apprendimento sono di gran lunga superiori a quelle del cavallo. Ha il piede fermo e saldo e sa perfettamente dove posare lo zoccolo sui terreni sassosi e impervi. In diverse regioni gli asini vengono allevati per la produzione di muli, che sono il risultato dell’accoppiamento di un asino con una giumenta.

mulo

L’asino dunque è il simbolo della civiltà contadina e proprio per questo in Calabria la sua presenza in tempi non molto remoti, fu ricca ma poi fu messo in disparte per lasciare posto a trattori e moderne macchine. Eppure questo quadrupede troppo spesso bistrattato, nella Bibbia occupa il primo posto tra gli animali della creazione e con il suo fiato riscaldò Gesù Bambino nella mangiatoia della grotta di Betlemme.

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