LA PRIMA BIBBIA FU STAMPATA A REGGIO CALABRIA

Per la sua posizione geografica di ponte fra Oriente e Occidente, il Sud Italia è stato fra le prime terre del continente europeo ad annoverare la presenza di comunità ebraiche fin dal tempo dell’Impero Romano. In Calabria sono diverse le destinazioni d’interesse ebraico: dai resti della sinagoga di Bova Marina (risalente al IV secolo e costituente la più antica d’Europa dopo quella ritrovata nell’area archeologica di Ostia) alla presenza di un’antica giudecca a Nicotera. Tracce della presenza ebraica si rivelano inoltre nella toponomastica a Cosenza, Carpanzano, Scigliano, Rogliano, Santa Severina, Tiriolo, Isola Capo Rizzuto, Caulonia, Caccuri, Castrovillari, Corigliano, Rossano e Reggio Calabria.  E proprio alla città dell’estrema punta dello Stivale, affacciata sul suggestivo Stretto di Messina, nel  quartiere della Giudecca la zona di residenza ebraica, presso la bottega tipografica di Avrhaham ben Garton spetta un primato straordinario, quello di aver dato alle stampe il 18 febbraio del 1475 la prima Bibbia in lingua ebraica edita con data certa, considerata anche il primo incunabolo ebraico databile conosciuto. La sua realizzazione fu resa possibile grazie ai finanziamenti dei commercianti di seta ebrei della città.

A scoprire il prezioso libro fu Giovanni Bernardo De Rossi, presbitero, orientalista e bibliografo piemontese, docente alla Facoltà Teologica di Parma dal 1769 al 1821. Dopo tale scoperta il volume, insieme ad altri importanti documenti della cultura ebraica in Italia, venne acquistato nel 1816 da Maria Luigia d’Austria per donarla alla Regia Bibliotheca Parmense ed oggi esposto nella Biblioteca Palatina di Parma. Il documento, di estimabile valore storico,  assicurato per oltre un milione di euro, presenta legatura in cuoio, titolo, dati editoriali e fregi impressi in oro  ed è composto di 115 carte, mancano solo due pagine che sono esposte al Jewish Theological Seminary di New York (Rare Book Room).

Di questa preziosa opera ,che risulta citata anche nella “Storia di Reggio Calabria” di Domenico Spanò Bolani e nelle ”Memorie delle Tipografie Calabresi ” di Vito Capialbi (1), esiste un unico esemplare, appunto quella della Biblioteca Palatina di Parma, di cui un fac-simile è stato edito a Gerusalemme nel 1969.

Alla Biblioteca comunale “Pietro De Nava” di Reggio Calabria è custodita una moderna riproduzione anastatica di questo prezioso reperto insieme ad altri libri in lingua ebraica risalenti al tempo della Giudecca di Reggio.

 

(1) «In quest’antica e illustre città di Reggio posta all’estrema punta d’Italia di rimpetto alla Sicilia, vide la sua luce la prima edizione ebraica della Bibbia nel mese di Adar dell’anno 5235 della creazione del mondo, vale a dire tra il febbraio e il marzo dell’era cristiana anno 1475. 

Fu dessa il Commentario al Pentateuco di Rabbi Salomone Jarco impresso da un tale Abramo Garton figliuolo di Isacco, del quale niun’altra notizia mi è riuscito di raccogliere. E sebbene nell’istesso anno si fosse stampato in Pieve di Sacco, terra nel Padovano, il Rabbi Jacobi Ben Ascer Arba Jurim, ch’è la più antica delle altre edizioni ebraiche conosciute, pure dessa trovandosi impressa colla data del mese Jamuz, per quattro mesi posteriore devesi riputare