IL FICO D’INDIA (A FICARAZZA)

Il fico d’india (nome scientifico Opuntia ficus-indica) è una pianta originaria del Messico della famiglia delle cactaceae, diffusa con crescita spontanea su tutto il bacino del Mediterraneo e nelle zone temperate di tutti i continenti. Se ne conoscono alcune centinaia di specie.

fichi dindia pianta

La pianta (ficarazzara in dialetto reggino) ha la capacità di svilupparsi anche in presenza di poca acqua e raggiungere i 4/5 m di altezza. Il suo fusto è composto da cladodi, comunemente denominate pale (in reggino steddhi) di forma ovale appiattita lunghi circa 30/40 cm e larghi circa venti con uno spessore da 1 a 3 centimetri, queste, unendosi tra di loro, formano delle ramificazioni. Presentano poche spine acuminate, riunite in gruppi di 2-3, lunghe 4-5 cm. I fiori gialli, a coppa, compaiono in primavera-estate disposti sui margini delle pale. Il frutto chiamato fico d’India (in reggino ficarazza) è una bacca carnosa di un solo colore e molti semi (bisogna sbucciarlo prima di mangiarle). Il colore si differenzia a secondo della varietà, in Italia sono tre le principali: Gialla, Bianca e Rossa o Sanguigna.

ficoindia

Il fico d’India ha un notevole valore nutrizionale essendo ricco di minerali (soprattutto calcio e fosforo) e vitamina C. I frutti oltre ad essere consumati freschi si utilizzano per la produzione di succhi, liquori, marmellate, gelatine, dolcificanti e sciroppi. Anche le pale possono essere mangiate freschi, in salamoia, sottaceto, canditi, sotto forma di confettura e vengono utilizzati anche come foraggio per animali.

E’ raccomandato mangiare il frutto in quantità moderata  in quanto può causare la formazione di “tappi occlusivi” (si stuppa).

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