I GIOCHI DEL PASSATO: “U LIGNEDDU”

Sono trascorsi alcuni decenni da quando vidi l’ultima volta un gruppo di ragazzi divertirsi a giocare al “ligneddu“. Quei ragazzi che oggi sono professionisti, padri e anche nonni non conoscevano né  la playstation, né la x-box, né  gli smartphone. I loro giochi non si svolgevano in solitario su un divano con in mano un joystick ma in compagnia, in strada, insieme ai coetanei del rione.

U “ligneddu” era un gioco semplice, prettamente maschile, un giocattolo artigianale fai da te. I due semplici componenti per un sano divertimento consistevano nel “ligneddu”, un  pezzettino di legno di circa 20 centimetri con le due estremità appuntite per agevolare l’alzata quando colpito dalla “mazza”, un pezzo di legno di 50/60 centimetri, l’altro componente indispensabile per questo gioco (i manici delle scope erano l’ideale).

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Scavata una piccola buca si pone “u ligneddu” sul bordo, in modo che una delle due punte sporga per poter colpire. Con la mazza si batte sul  legnetto più piccolo per farlo alzare da terra e subito dopo, prima che ricada al suolo, cercare di colpire con violenza per scagliarlo il più lontano possibile. il gioco procede con l’alternanza dei concorrenti, vince chi lancia più lontano. Queste sono le regole base ma ci sono innumerevoli varianti.

Talvolta, questo gioco, si rilevava pericoloso, quando involontariamente “u ligneddu” andava a colpire qualche ragazzo, un passante, una finestra, o altro. Comunque sia ci si divertiva un mondo!