LE FERROVIE CALABRO LUCANE : GIOIA TAURO/SINOPOLI-SAN PROCOPIO

Uno stridio metallico, cupo, insolito questo il rumore che si avvertiva vicino ai binari quando transitava una vettura della ferrovia Calabro Lucana.

Una delle due linee taurensi era la Gioia Tauro/Sinopoli-San Procopio che attraversava numerosi agglomerati urbani fittamente popolati e vicini tra di loro. La ferrovia, a scartamento ridotto, dal febbraio 2011 non è più operativa sostituita da un servizio di pullman. Sono rimasti come monumenti i binari, i ponti, le gallerie e le piccole stazioni ma i treni non ci sono più. I 28 chilometri li linea ferrata che partiva dai 50 metri di altitudine di Gioia Tauro, attraversando i caratteristici uliveti di questa parte di Calabria,  si inerpicava fino ai 500 metri di altitudine di Sinopoli, non saranno la strada della “littorina” come le stazione non saranno punto d’incontro per i pendolari o gli studenti frequentanti le scuole di Palmi e Gioia Tauro. La linea ferrata aveva origine dalla stazione di Gioia Tauro accanto a quella delle Ferrovie dello Stato, qui erano ubicati anche il deposito locomotive e le officine, proseguendo, il treno si arrestava nelle stazioni di San Fantino, Palmi, Seminara, Sant’Anna di Seminara, Melicuccà, Sant’Eufemia in Aspromonte, terminando il suo tragitto a Sinopoli –San Procopio.

 

STORIA

Nel 1915 la rivista mensile «Touring Italiano» riportava testualmente:

«Nei primi mesi di questo anno verranno aperti al servizio pubblico alcuni tronchi delle Ferrovie secondarie di Basilicata e Calabria, la cui costruzione ed esercizio verranno assunti dalla Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo…..”

I lavori della Gioia Tauro Sinopoli-San Fantino iniziarono dopo il 1915 e a conclusione venne inaugurata il 21 aprile del 1928 sotto la gestione della Mediterranea Calabro Lucane (MCL). Fino alla fine degli anni quaranta la ferrovia ebbe un elevato traffico sia merci che passeggeri ma incominciava a farsi sentire l’inadeguatezza sia delle infrastrutture che dei mezzi.

Nel 1961 si accese un duro dibattito riguardo le carenze strutturali delle ferrovie MCL conseguente alla tragedia che si consumò il 23 dicembre 1961sulla tratta Cosenza – Catanzaro quando causa la rottura di un gancio di traino mentre il treno transitava sul viadotto in curva “Fiumarella”, il rimorchio deragliò precipitando nel sottostante torrente con un volo di una quarantina di metri. Dei 99 passeggeri, perlopiù studenti, 71 persero la vita e altri 26 si ferirono.

Nel 1963 venne revocata la concessione a MCL da parte del governo istituendo  la Gestione commissariale governativa delle ferrovie Calabro Lucane. Nel 1991 la gestione venne assunta dalle Ferrovie della Calabria dopo lo scorporo della rete lucana da quella calabra. Nel 2001 la società fu denominata Ferrovia della Calabria s.r.l. Dal 1 febbraio 2011 il servizio viene interrotto sostituito da autobus della stessa società.

Ferrovie della Calabria  è propensa a smantellare la tratta per  introitare qualche piccolo guadagno dalla demolizione e vendita dei ponti in ferro, per esempio quello di Sant’Eufemia o quello sul Petrace, capolavori di innovazione negli anni venti e oggi reperti industriali. Questo progetto in atto è fortemente criticato da alcune associazioni e istituzione che vorrebbero trovare nella linea Gioia Tauro/Sinopoli-San Procopio una strada innovativa per il turismo calabrese.

 

foto tratta dal sito www.bassavelocita.it