PORTO DI GIOIA TAURO. ARRIVANO I TRENI SI PERDONO I LAVORATORI

E’ martedì  mattina, 4 aprile 2017, quando uno stridio si sente sugli arrugginiti binari dello scalo portuale di Gioia Tauro. Un treno-bisarca lungo oltre 500 metri si posiziona, in due tronconi, sui binari 1 e 4 con il suo carico a due “piani” pieno di autovetture “Punto”, “Jeep Renegate” e “500 X” provenienti da Melfi dallo stabilimento Fiat Chrysler dove si effettua la produzione. Oggi, giovedì, con piacere si assiste all’arrivo di un secondo treno con lo stesso carico proveniente dallo stesso posto.

Dopo un lungo periodo di assenza ritorna il trasporto merci su ferro nel mega porto pianigiano. La logistica è organizzata dalla società “Grimaldi” con il compito di scaricare le auto e parcheggiarle nell’immenso piazzale a ridosso dell’abitato di San Ferdinando per poi essere smistate nei mercati nazionali e internazionali con bisarche e navi.  Un punto di partenza per il rilancio del trasporto merci su rotaia a Gioia Tauro dove attualmente sono programmati gli arrivi di due treni settimanali che aumenteranno a tre il prossimo mese e sei nel breve periodo.

Intanto in un palazzone, poche decine di metri più avanti di quei binari, finalmente lucidati dalle ruote dei treni, si sta consumando la drammatica trattativa per cercare di salvare quanti più lavoratori possibili da quel esubero stratosferico comunicato da Medcenter Container terminal. Sono 400 i “padri di famiglia” che rischiano di essere “parcheggiati” per tre anni in “agenzia”. Dal fronte istituzionale nessuna novità sul bacino di carenaggio, il gateway ferroviario e la Zes quelle che devono essere importanti risorse per il rilancio dello scalo portuale e il ricollocamento degli esuberi.

E mentre nei palazzi si discute, le cinque sigle sindacali hanno proclamato un lungo periodo di sciopero dal 13 al 25 aprile.