NDRANGHETA A REGGIO CALABRIA 28 ARRESTI

Un’operazione della polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, denominata “Arma Cunctis”, è in corso dalle prime ore di questa mattina con numerose perquisizioni e per l’esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare (15 in carcere e 13 agli arresti domiciliari) nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine, collegata e funzionale alle attività della ‘ndrangheta.
I sodali delle due organizzazioni criminali svelate dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato, per comunicare tra loro al telefono utilizzavano, in molti casi, un linguaggio criptico al fine schermare il vero oggetto delle conversazioni, riferibile ad armi e droga. I poliziotti reggini sono riusciti a decifrare ugualmente i termini convenzionali usati dai trafficanti, anche attraverso difficili ed estenuanti servizi di osservazione e pedinamento degli indagati che si sono conclusi con il sequestro di armi e l’arresto dei corrieri. Determinanti le intercettazioni telefoniche, ambientali e di video ripresa disposte dalla D.D.A. di Reggio Calabria. Gli elementi acquisiti dalle attività di captazione hanno portato alla luce anche un articolato traffico di marijuana e hashish. Contestati anche diversi episodi di coltivazione, in siti impervi, di numerose piantagioni di canapa indiana, di raccolta e lavorazione delle piante, di immissione nei mercati illegali della sostanza stupefacente prodotta in quantità ingenti. Contestati anche diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente. Sequestrati alcuni mezzi utilizzati dai trafficanti nelle attività connesse al traffico di droga.

L’assetto organizzativo e l’operatività della pericolosa struttura criminale – cui fanno parte soggetti (Filippone Bruno e Filippone Francesco) ritenuti vicini alla cosca Commisso di Siderno e appartenenti (Zucco Domenico e Zucco Giuseppe  del 61) alla cosca Cataldo di Locri  – che gestiva nell’area della Locride e in altre parti della provincia di Reggio Calabria un impressionante traffico di armi clandestine (fra cui i famigerati fucili mitragliatori AK 47 Kalashnikov, pistole calibro 9 luger, Walter PPK, cal. 44 magnum). Ricostruiti i ruoli degli indagati all’interno della compagine criminale (Lizzi Antonio, Arilli Giuseppe e Filippobe Bruno al vertice del sodalizio; Napoli Maurizio e Timpano Giorgio in posizione apicale con il ruolo di stabili fornitori; altri indagati in posizione subordinata, in qualità di collaboratori, corrieri, intermediari tra venditori e acquirenti).

[Fonte pagina facebook Questura di Reggio Calabria]