DISABILITA’ NON VUOL DIRE INFERIORITA’. L’ESTRO DI DANIELE CHIOVARO CHE DIPINGE CON LA BOCCA

[di Maurizio Quintino] Daniele Chiovaro, è un giovane ragazzo reggino poco più che ventenne colpito da una grave malattia che gli impedisce di muoversi. Nonostante la sua disabilità riesce a fare ciò che ama: dipingere.
Ho indelebile il ricordo di quando lo conobbi, circa 3 anni fa. In una estemporanea di pittura presso un resort di San Ferdinando, fui attratto da questo ragazzo che, stringendo in bocca un pennello, trasferiva ciò che la sua mente le suggeriva sulla bianca tela creando un’armonia di colori. Un simbolo di grande volontà di chi quotidianamente combatte per superare quegli ostacoli, per molti normali, per lui insormontabili. Un esempio di chi ha trasformato il dolore in positività, speranza ed amore.
Qualche giorno addietro lo rincontrai nella galleria di Palazzo San Giorgio dove è allestita la mostra collettiva “4° Tuffo nell’Arte” qui, il giovane artista, espone due delle sue ultime tele (“Scorcio marino al tramonto” e “Riflessi sul lago”). Uno dei suoi “Angeli custodi”, il signor Giovanni, lo trasborda dal furgoncino attrezzato adibito al trasporto. Daniele, avvolto in una coperta per ripararsi dal freddo, indirizza la sua carrozzina elettrica nella grande galleria e sfiorando con i pollici gli Joystick di controllo si districa tra le opere esposte . Si sofferma, scruta, ammira il materiale esposto.

daniele chiovaro1

Chiacchieriamo un po’. Gli chiedo:

D: “Quando è nata la tua passione per la pittura?
R: “Da quando avevo otto anni mi piaceva guardare i documentari sulla natura specie quelli di Piero Angela riproducendo le immagini usando gli acquarelli ma anche la matita o la penna bic. Fino a 12 anni riuscivo, infatti, a camminare, a scrivere e a fare ogni altra cosa senza alcun problema. A quell’età sono comparsi i primi problemi che si sono poi amplificati fino allo stato attuale.

D: “Quando ti dedichi alla pittura?
R: “Dipingo solo il lunedì il giovedì e il sabato, gli altri giorni faccio fisioterapia. Nei ritagli di tempo guardo le serie tv e uso il pc collegandomi a facebook .”
Daniele ha un profilo personale sul social network, riesce ad interfacciarsi con la rete tramite uno speciale computer a comando oculare.

D: “Quali sono i soggetti dei tuoi dipinti?”                                                                                                               R: “Sono principalmente paesaggi, spesso marini e a volte sull’astratto tipo ‘naif’. Ho fatto alcuni ritratti ai miei fratelli anche se non mi trovo a mio agio perché il genere è difficile. Dipingo anche su commissione, mi faccio dare una foto e poi aggiungo del mio a volte prendo spunto anche dal web. Utilizzo gli acrilici aiutato da mamma o dall’insegnante di pittura nella mescolazione dei colori e nel tenere il pennello in bocca. Con l’insegnante sto cercando di imparare nuove tecniche, l’astratto in particolare. A casa mia conservo circa 300 di miei quadri.

D: “Cosa consiglieresti a coloro i quali vivono una disabilità come la tua?”                                                       R: “Secondo me dovrebbero essere felici e pensare che la vita è una sola e va affrontata con intelligenza e determinazione e viverla intensamente, … è straordinaria anche per me. Ogni ostacolo può essere superato basta volerlo, non ci sono dei limiti. Bisogna accontentarsi di quello che abbiamo e sfruttarlo al meglio ringraziando Dio.

Rimango a riflettere conscio di aver ricevuto una bellissima ed interessante lezione di vita. Purtroppo il destino riserva a tante persone una disabilità più o meno grave ma sono in tantissimi, apparentemente normodotati, a crearsi una propria barriera nella propria testa, una disabilità mentale molto più grave della disabilità fisica Daniele.

daniele chiovaro_maurizio quintino