CONTINUANO I DISAGI DEI PENDOLARI CALABRESI PER LO SCIOPERO DEGLI AUTISTI LIROSI

Continua lo sciopero degli autisti della Lirosi Autoservizi srl che si protrae da oltre una settimana. Una sacrosanta protesa di chi, svolgendo il proprio lavoro quotidianamente, si ritrova a fine mese senza remunerazione per l’attività svolta e, da indiscrezioni, sembra anche con delle “pendenze” nel versamento dei contributi. Legittime rivendicazioni quelle degli autisti per avere riconosciuto  il regolare salario e poter lavorare con dei mezzi di trasporto sicuri sia per loro che per gli utenti.

Altra nota dolente … gli utenti.

A pagare dazio sono anche loro, quei pendolari che come me, giornalmente utilizzano le linee regionali coperte dalla Lirosi Autoservizi per spostarsi da casa al posto di lavoro, all’università o altro. Una concessione di milioni di chilometri remunerata dalla Regione Calabria con tratte importanti quali la Reggio-Cosenza, la Reggio-Catanzaro, le 7 corse giornaliere da Reggio a Gioia Tauro Porto (che spostano centinaia di portuali dell’importante scalo marittimo) e poi i vari collegamenti tra Reggio, Gioia Tauro e le tantissime località all’interno della Piana.

Un disagio elevato quello che deve affrontare l’utenza, molta della quale si è dotata di abbonamento ad inizio mese (beffata due volte).

I problemi dei dipendenti Lirosi sono noti da tempo visto lo sciopero quasi a cadenza ciclica per i mancati pagamenti degli stipendi e poi i mezzi di trasporto datati, obsoleti, con problemi anche di tenuta di strada e spesso sporchi. Situazione che ha portato a continue lamentele dell’utenza sia alla ditta fornitrice del servizio che alla Regione Calabria concessionaria.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’autobus che ha preso fuoco in autostrada a Sant’Onofrio che poteva portare ad una tragedia. Probabilmente una “staticità” politica ha fatto passare troppo tempo sottovalutando o ignorando il problema.

Una mobilità pubblica regionale, quella calabrese, che sembra proprio un’utopia e a dover pagare sono, come sempre, i cittadini.