STORIE DI BRIGANTI : FRA DIAVOLO BEFFA HUGO

Uno dei nemici più accaniti dei Francesi in Italia era Michele Pezza, detto Fra Diavolo.

Quando il Cardinale Ruffo aveva deciso di conquistare il Regno di Napoli, Fra Diavolo si unì a lui con tutta la sua banda e, per aver ripreso Napoli, il Re Ferdinando I lo nominò colonnello e poi conte.

Quando però Fernando I era di nuovo scappato dinanzi ai Francesi, Fra Diavolo era tornato alla macchia ed alla sua solita professione di brigante.

Il colonnello Hugo, padre del famoso poeta francese dell’Ottocento Victor, era stato incaricato di catturarlo e renderlo innocuo. Venne allora emesso un bando che assegnava venti mila ducati a chi l’avesse catturato o ucciso, e una volta, poco mancò che lo stesso Hugo non lo prendesse. Inseguito, circondato, Fra Diavolo credeva di potersi sempre salvare insieme ai suoi duecentocinquanta uomini, fuggendo per una scappatoia da lui solo conosciuta. Un giorno, mentre stava imboccando quella scorciatoia, trovò il passaggio sbarrato dai soldati francesi. Per un momento credette di aver perso la sua partita e di dover cadere nelle mani del nemico, poi, avuto un lampo di genio, disse ai suoi uomini di legarlo piedi e mani e di attaccarlo alla groppa di un cavallo. Avrebbero dovuto fingere d’averlo fatto prigioniero e di pretendere dal colonnello Hugo i ventimila ducati promessi.

Fra Diavolo venne legato sul dorso del suo cavallo e portato a cento metri dal distaccamento francese composto da seicento uomini. Il luogotenente di Fra Diavolo, vestito da contadino, uscì dai ranghi e si portò verso i francesi che lo interrogarono per chiedergli che cosa volesse. Rispose d’aver fatto prigioniero Fra Diavolo e che perciò voleva i ventimila ducati della taglia.

Avete preso Fra Diavolo?”

Si, eccolo legato come un salame.”

Come avete fatto?

Il luogotenente inventò una storia credibile che convinse i Francesi che insistettero perché il brigante fosse loro consegnato, ma il luogotenente richiese prima il pagamento della taglia altrimenti Fra Diavolo non sarebbe stato consegnato.

Fra Diavolo venne allora accompagnato presso il quartier generale Francese dove sarebbe stata pagata la taglia, assistito dai suoi duecentocinquanta briganti e da cento soldati francesi.

Al quartier generale francese però non giunsero mai né Fra Diavolo né i cento soldati di scorta né i duecentocinquanta briganti in quanto la scorta francese venne tutta sgozzata dalla banda di Fra Diavolo.

L’ira del colonnello Hugo salì alle stelle ed il francese non si dette pace finché Fra Diavolo non venne arrestato. Catturato poco dopo con l’inganno, Fra Diavolo venne inviato a Napoli dove fu condannato all’impiccagione.

Quando Hugo lo seppe, si informò in che modo il brigante dovrebbe morire, e poiché dissentiva dalla condanna alla forca in quanto Fra Diavolo era stato un uomo di guerra, chiese che fosse fucilato. Ma nessuno accettò la proposta perché Fra Diavolo, prima di essere stato uomo di guerra, di servire il cardinale Ruffo e il re di Napoli, era stato un brigante e da brigante doveva morire.

 

Tratto da STORIE E LEGGENDE CALABRESI di Vincenzo Musca.