Gen 16 2015
REGGIO, COME ERAVAMO: POSTE E TELEGRAFO
L’area destinata ad ospitare il baraccamento delle Poste e Telegrafo immediatamente dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 fu scelta all’interno del Rione santa Lucia, a nord dell’allora centro storico cittadino.
L’edificio era di forma quadrata di metri trentadue di lato e nel suo interno, nel 1921, furono trasferiti gli Uffici Giudiziari del Tribunale e la Regia Pretura, le cui sedi, sempre baraccate, furono distrutte da un violento incendio che divampò nella notte del 15 ottobre 1919. Nelle adiacenze di questo padiglione furono inseriti gli edifici del cinema Parisienne, il Gran Caffè Cambrinus, il Caffè Regina Elena e la fabbrica di liquori della ditta Allegra.
Il nuovo attuale edificio delle Poste fu edificato in via Miraglia e la superficie precedentemente occupata fu utilizzata per completare il Corso Garibaldi, l’apertura delle strade Domenico Romeo e Saverio Vollaro e l’imponente edificio del Museo Nazionale della Magna Grecia.
La cerimonia della posa della prima pietra della maestosa costruzione, opera dell’architetto Marcello Piacentini, avvenne il 31 maggio 1932 alla presenza dei principi di Piemonte Umberto e Maria Josè di Savoia.
Tratto da: “Agenda di Reggio Calabria e Provincia”