terremoto del 28 dicembre 1908

I PALAZZI STORICI DI REGGIO CALABRIA: IL PALAZZO DELLA BANCA D’ITALIA

I PALAZZI STORICI DI REGGIO CALABRIA: IL PALAZZO DELLA BANCA D’ITALIA

  Il palazzo della Banca d’Italia è un importante edificio in stile neoclassico del centro storico della città di Reggio Calabria. L’edificio occupa l’intero isolato delimitato dal Corso Garibaldi e le vie Biagio Camagna, Palamolla e Zeleuco. Nel palazzo storico ha sede la Banca d’Italia della città. STORIA La Banca d’Italia, dopo il terremoto del(…)

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REGGIO CALABRIA: BREVE STORIA

REGGIO CALABRIA: BREVE STORIA

 L’origine di Reggio Calabria si perde tra racconti favolosi e leggende più o meno attendibili, ma il nome di Rhègion appare per la prima volta nell’Ottavo secolo a.C. in quanto colonia greca calcidese e poimessena. La felice posizione sullo Stretto fece sì che la città diventasse l’oggetto dei desideri dei tiranni siciliani. Riuscì a conquistarla, nel 386 a.C., il tiranno di Siracusa Dionigi che, dopo(…)

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IL CAMPANILE DEL DUOMO DI REGGIO CALABRIA

IL CAMPANILE DEL DUOMO DI REGGIO CALABRIA

 Il duomo di Reggio Calabria, com’anche il suo campanile, furono seriamente danneggiati dal terribile terremoto del 28 dicembre 1908 che colpì lo Stretto di Messina. Demoliti, furono ricostruiti nell’attuale posizione adiacente al Corso Garibaldi. La nuova chiesa matrice e il suo campanile vennero ricostruiti con criteri antisismici nel 1928. La torre campanaria alta 28 metri,(…)

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COME ERAVAMO: DUOMO E SEMINARIO

COME ERAVAMO: DUOMO E SEMINARIO

  La Cattedrale, durante il terremoto del 28 dicembre 1908, subì notevoli danni nella parte strutturale con il crollo totale del tetto. Essendo inutilizzabile, fu eretta nella stessa Piazza Duomo, una chiesa-baracca che, senza pavimenti, senza finestre e con la coperture realizzata con materiali non idonei si ridusse, dopo appena un anno, in condizioni tali(…)

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COME ERAVAMO: BANCA D’ITALIA

COME ERAVAMO: BANCA D’ITALIA

 L’area sulla quale fu edificato il padiglione della Banca d’Italia, dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, era delimitata dalla traversa sette del rione Santa Lucia e le attuali via XXIV maggio, Demetrio Tripepi e Aschenez. Era assemblato tra il padiglione della scuola Liceo Ginnasio Tommaso Campanella e quello dell’Ufficio Servizio Idraulico del Genio Civile.(…)

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REGGIO, COME ERAVAMO: POSTE E TELEGRAFO

REGGIO, COME ERAVAMO: POSTE E TELEGRAFO

 L’area destinata ad ospitare il baraccamento delle Poste e Telegrafo immediatamente dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 fu scelta all’interno del Rione santa Lucia, a nord dell’allora centro storico cittadino. L’edificio era di forma quadrata di metri trentadue di lato e nel suo interno, nel 1921, furono trasferiti  gli Uffici Giudiziari del Tribunale e(…)

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REGGIO, COME ERAVAMO: ALLOGGI FANTERIA

REGGIO, COME ERAVAMO: ALLOGGI FANTERIA

 In località Borrace, nella zona nord della città, a ridosso del muro d’argine del Torrente Caserta, oggi via Cardinale Gennaro Portanova, (fu arcivescovo della’ città), furono impiantati i padiglioni che ospitarono il 20° Reggimento Fanteria “Brigata Brescia”. I militari furono impegnati nelle operazioni di soccorso dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, di seppellimento di(…)

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COME ERAVAMO: BANCO DI NAPOLI E PRETURA

COME ERAVAMO: BANCO DI NAPOLI E PRETURA

 Dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 la città fu distribuita nelle aree pianeggianti in prevalenza sulla direzione nord. Alcuni insediamenti, però, furono sistemati sulla superficie l’ibera compresa tra l’attuale via 2 settembre 1847 e la via Aschenez e ceduti gratuitamente per ospitare il Ginnasio Campanella, gli uffici del Piano Regalatore, l’ufficio Idraulico del Genio(…)

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COME ERAVAMO: TEATRO VERDI

COME ERAVAMO: TEATRO VERDI

 Era il 21 gennaio del 1911 allorchè con una sfarzosa cerimonia fu inaugurato il Teatro Verdi, alloggiato in uno dei tanti padiglioni edificati nella zona nord della città immediatamente dopo il terremoto del 28 dicembre 1908. L’ubicazione del baraccamento era ad angolo tra la via Tribunali (l’attuale Demetrio Tripepi) e il Vallone Santa Lucia (oggi(…)

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