ARRIVO DI SAN PAOLO A REGGIO CALABRIA E NASCITA DELLA PRIMA CHIESA IN ITALIA

Come testimoniato dal libro degli Atti degli Apostoli, scritti dall’evangelista Luca, che narra dei viaggi di Paolo di Tarso, al capitolo 28 paragrafo 13 è scritto: “Circumlegentes Devenimus Rhegium” (Costeggiando giungemmo a Reggio). Si trattava del viaggio che da Alessandria d’Egitto passando per Pozzuoli portava a Roma l’apostolo Paolo per affrontare un processo nella sua qualità di cittadino romano. La sosta a Reggio consentì all’apostolo di predicare, per la sua prima volta in Italia, alla folla radunata per il festeggiamento della dea Diana nel santuario di Artemide Fascelide sul promontorio di Calamizzi.  Chiese di poter predicare l’evangelo di Cristo agli abitanti e gli fu consentito di parlare ma a una condizione: il tempo a disposizione sarebbe stato scandito da una candela posta sopra una colonna rotta del tempio.  Il santo, quindi, avrebbe potuto parlare alla folla solo fino a che la candela non si fosse consumata. Paolo cominciò la sua predicazione, finita la cera però, la colonna incominciò a risplendere di luce come un fuoco vivo e gli permise di continuare a parlare.  Con la sua predica riuscì a convertire molti reggini al punto che l’apostolo dovette lasciare un suo discepolo, Stefano di Nicea, come vescovo della nuova comunità.

Si fa risalire a questo avvenimento la fondazione apostolica della Chiesa Reggina e insieme il culto di San Paolo che ebbe nei secoli varie chiese a lui dedicate a partire dallo stesso tempio di Diana, trasformato dai cristiani in luogo di culto, dove egli compì il miracolo della colonna.
Nella Cattedrale di Reggio Calabria, nell’altare di destra, è conservata la colonna bruciata che avrebbe consentito la predicazione di Paolo e la creazione della prima chiesa in Italia, sottoposta a Stefano Niceno, poi morto martire (decapitato durante una persecuzione, probabilmente quella di Nerone, per non aver rinnegato la sua fede), primo vescovo della città dello Stretto.