LA FAUNA D’ASPROMONTE: IL BIACCO

Il Parco Nazionale d’Aspromonte gode di una ricchezza faunistica straordinaria grazie alla varietà ambientale del suo territorio. La fitta vegetazione e la presenza di un clima prevalentemente mediterraneo favoriscono la presenza di molte specie animali che trovano nell’Aspromonte il loro habitat ideale. Fra i gli ofidi è presente Il biacco,  noto anche come Coluber Viridiflavus, un grosso serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi.

Si tratta di un ofide molto adattabile e questa sua caratteristica gli ha permesso di colonizzare vari tipi di habitat. Predilige la macchia mediterranea, le zone di campagna, i prati, i terreni rocciosi situati ai margini dei boschi e le praterie. Non disdegna comunque di stabilirsi anche in zone umide e nei pressi di piccoli corsi d’acqua   È detto anche milordo o colubro verde e giallo  per la caratteristica colorazione della livrea che in alcuni punti assume le colorazioni del giallo e del verde. In particolare il biacco è nero nella parte superiore, la testa e il dorso sono caratterizzati da una sorta di reticolo giallo, mentre il basso ventre è attraversato da circa venti linee longitudinali verdi. La parte superiore del ventre, infine, è color crema. Il colore della livrea può variare a seconda della zona geografica e gli esemplari che vivono nei paesi mediterranei o nelle regioni dell’Italia meridionale, ad esempio, tendono ad essere completamente neri. Gli esemplari giovani hanno una colorazione diversa, si distinguono dagli adulti per la colorazione e per la lunghezza che non supera i trenta centimetri, pur presentando il reticolo giallo e nero della testa, sono grigi e azzurrini su tutto il resto del corpo.

Il biacco è lungo in media tra i 120 e i 130 centimetri, ma, sono stati documentati anche casi di esemplari che sfioravano i due metri. La testa è ovale, gli occhi sono grandi e sporgenti con la pupilla tonda e gialla, la coda è sottile e il corpo è snello e scattante. La dentatura è aglifa poiché è priva di zanne velenifere. Non esiste dimorfismo sessuale,  il maschio e la femmina della specie sono praticamente identici.

E’ molto veloce,  è un ottimo arrampicatore e un buon nuotatore, attivo durante il giorno strisciando sul suolo alla ricerca di prede o fermo su qualche roccia a prendere il sole per termoregolarsi mentre riposa la notte.

Il biacco ha una dieta molto varia che gli ha consentito di adattarsi a vari ambienti e le sue abitudini alimentari variano molto in base al territorio in cui vive e alla disponibilità di alimenti. Si nutre principalmente di lucertole, piccoli mammiferi come topi e ratti, rane, nidiacei e serpenti tra cui anche le vipere e le bisce d’acqua, occasionalmente di piccoli pesci. I giovani, invece, vanno a caccia di cavallette e lucertole.

Si tratta di un serpente che se attaccato preferisce difendersi con la fuga se costretto, però,  non esita a mordere ripetutamente il suo aggressore.  Quando sta per attaccare tende a sollevare la parte superiore del corpo come fanno solitamente i cobra per intimorire la vittima. Per l’uomo il suo morso è praticamente innocuo poiché privo di veleno però lascia delle ferite causate dai denti molto aguzzi e appuntiti.

Essendo un animale a sangue freddo, in inverno va in letargo rifugiandosi  in particolari tane scavate nel terreno o in piccole caverne e anfratti coperti.

La stagione degli amori coincide con l’arrivo della primavera e spesso i maschi lottano tra di loro per conquistare la femmina. L’accoppiamento si verifica tra i mesi di aprile e giugno, alla fine del periodo di letargo invernale.  Durante l’accoppiamento il maschio morde la compagna sulla nuca nell’intento di immobilizzarla. La specie è ovipara e la femmina depone da 5 a 15 uova ai primi di luglio che si schiuderanno tra agosto e settembre dopo una incubazione che va dalle 6 alle 8 settimane. Le uova sono striate e punteggiate formando un disegno simile a una stella e vengono deposte in buche del terreno o in qualche fessura nella roccia. La femmina non cova le uova una volta deposte che tendono ad agglutinarsi tra di loro e a schiudersi grazie al colore del terreno e della temperatura esterna.

Appena nati i piccoli di biacco misurano circa venti centimetri e sono già indipendenti nutrendosi  principalmente di insetti e lucertole. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai tre anni di vita.

Il biacco è un serpente molto importante per l’equilibrio biologico di un territorio poiché aiuta a tenere sotto controllo il proliferare di topi e ratti di cui si ciba.

Non si tratta di una specie a rischio di estinzione e non presenta particolari problemi di conservazione, ma, come tutti i serpenti è tutelato della Convenzione di Berna, è  assolutamente vietato catturarlo o ucciderlo.

Le principali minacce per la sopravvivenza della specie sono rappresentate dagli interventi dell’uomo. Il biacco, infatti, risente dei continui interventi di derattizzazione nelle campagne e nei campi coltivati che distruggono i nidi e le tane avvelenando anche quelli che sono gli elementi principali della sua catena alimentare come i ratti e le lucertole.

Biacco01