FAUNA D’ASPROMONTE: LA SALAMANDRA PEZZATA

Il Parco Nazionale d’Aspromonte gode di una ricchezza faunistica straordinaria grazie alla varietà ambientale del suo territorio. La fitta vegetazione e la presenza di un clima prevalentemente mediterraneo favoriscono la presenza di molte specie animali che trovano nell’Aspromonte il loro habitat ideale. Fra i gli anfibi è presente la salamandra pezzata  (Salamandra Salamandra) appartenente alla famiglia delle Salamandridae.

Un animaletto tra i più ammirati, grazie ai suoi magnifici colori nero e giallo tra i cercatori di funghi o di castagne o di chi si reca in escursione nel sottobosco aspromontano.

Come dicevamo, la salamandra pezzata è facilmente riconoscibile per la sua colorazione nera con vistose macchie gialle, la femmina generalmente è più grande del maschio e può raggiungere una lunghezza che arriva fino ai 15/20 centimetri (coda compresa). La pelle è liscia e lucente cosparsa di piccole ghiandole secernenti un muco che la ricopre; il muco ha la funzione di proteggere la pelle dalle infezioni, riduce la disidratazione e ha un gusto repellente per i predatori.

Abita gli ambienti boscati freschi e umidi (in particolare quelli di latifoglie) attraversati da piccoli corsi d’acqua. Normalmente sono attive durante le ore notturne o durante il tempo piovoso e umido soprattutto nei mesi autunnali e primaverili uscendo dai loro rifugi sotto pietre o tronchi o anfratti del terreno. Sono molto territoriali e nel corso della loro vita si spostano di poco dal luogo d’elezione vivendo dai 20 ai 25 anni. La dieta di questo anfibio è costituita da invertebrati, in particolare da lombrichi, molluschi, insetti e miriapodi.

La salamandra pezzata inizia a riprodursi dal quarto anno di vita. Durante il periodo degli amori il maschio si dedica incessantemente alla ricerca delle femmine disponibili, aiutato dal suo formidabile olfatto. L’accoppiamento avviene con il maschio che si esibisce in un complesso rituale di corteggiamento che si conclude con un vero e proprio abbraccio fra i due alla fine del quale il maschio lascia sul terreno una spermatofora contenente gli spermatozoi, che viene raccolta dalla femmina tramite le labbra cloacali, dopo ciò la coppia si separa.

La femmina trattiene lo sperma prima dell’ovulazione che avverrà nella primavera successiva quando depongono le larve (fino a 50-60) in ruscelli, torrenti o altri corsi d’acqua ben ossigenati, poco profondi, con ricchezza di rifugi e substrato ben diversificato dove ci sono maggiori disponibilità di macro invertebrati (crostacei, larve di insetto e altro) di cui le larve si nutrono. In questo periodo le larve sono facile attacco di pesci e bisce d’acqua.  La salamandra è un animale viviparo e alla nascita le larve sono già piuttosto sviluppate, possiedono quattro arti e branchie esterne che le permettono di respirare e solamente dopo che queste si saranno riassorbite (la metamorfosi dura da 3 a 6 mesi), i piccoli potranno uscire dall’acqua completamente formati e colorati .

In Italia le popolazioni di salamandre sono  in netto declino numerico a causa della distruzione degli habitat  e dell’inquinamento divenendo una specie protetta. La Convenzione di Berna ne vieta la molestia degli individui selvatici e la tenuta in cattività.