FAUNA DI CALABRIA: IL LUPO

In Italia, fino a pochi anni fa, la presenza del lupo era limitata, con poco più di 100 esemplari, alle regioni centrali e meridionali, ma negli ultimissimi anni si è verificato un incremento demografico (attualmente gli individui stimati sono 380/500) e una notevole espansione dell’areale che ora comprende anche l’Appennino settentrionale e i primi rilievi montuosi francesi. Questa espansione è da attribuire, verosimilmente, a tanti fattori favorevoli: la protezione legale della specie, l’abbandono da parte dell’uomo di molte aree montane e sub montane, il ritorno in molte aree dei grandi ungulati selvatici. In Calabria , dove è rimasto sempre uno dei nuclei più consistenti della popolazione italiana, l’area di distribuzione, che nel recente passato comprendeva il Pollino, la Sila e parte della Catena Costiera, si è ampliata verso sud fino all’Aspromonte da dove era scomparso da decenni. Le popolazioni isolate dell’Europa meridionale (Italia, Spagna e Balcani) sono sopravvissute soprattutto grazie alla presenza di ambienti relativamente aspri, selvaggi e poco sfruttabili da parte dell’uomo e a pratiche pastorali tradizionali, fondate più sulla difesa delle greggi che non sulla distruzione del predatore. Questi nuclei rappresentano i centri di partenza per la ricolonizzazione di almeno una parte dell’areale europeo centrale e meridionale da cui il lupo è scomparso da lungo tempo. È indispensabile e doveroso, perciò, continuare sulla strada intrapresa di protezione e salvaguardia del lupo e, più in generale, dell’ambiente.

Tratto da: “Parchicard Calabria guida ai servizi nelle aree protette 2007”