Mar 3 2016
CARETTA CARETTA, LA TARTARUGA CHE NIDIFICA IN CALABRIA
La tartaruga comune detta caretta caretta è la più piccola tra le tartarughe del Mediterraneo: può raggiungere i 110 centimetri di lunghezza di carapace e un peso di 180 chilogrammi. Il carapace marrone-rossiccio nei giovani presenta una carenatura dorsale dentellata. Si contano cinque placche vertebrali, cinque paia costali e dodici paia marginali. Il piastrone è giallastro. La coda nel maschio adulto è decisamente più lunga di quella della femmina.
La dieta comprende sia organismi che vivono sui fondali (bentonici), che quelli trasportati dalla corrente (planctonici) come alcune meduse anche molto velenose e alcuni organismi dalla consistenza gelatinosa che vivono in colonie come le salpe. Si ciba inoltre di piccoli pesci, come cavallucci marini e pesci ago, che frequentano le praterie di posidonia. A volte, in acque poco profonde, ricerca aragoste, granchi e gamberetti e numerose specie di molluschi che frequentano rocce e coralli.
La deposizione delle uova viene solitamente di notte. La tartaruga comune rilascia da 40 a 190 uova bianche, sferiche, del tutto simili a delle palline da ping pong. Il periodo della deposizione in Mediterraneo va dalla tarda primavera a metà agosto e può avvenire più volte per ogni stagione. Non depone però tutti gli anni e la frequenza dipende probabilmente dalla disponibilità di cibo e dalla temperatura dell’acqua, ma su questo non ci sono certezze.
Nel Mediterraneo i siti di deposizione si trovano prevalentemente a est e comprendono: Grecia, Turchia, Cipro, Libia e, in misura minore, Siria, Israele, Tunisia ed Egitto. Il più grande sito di deposizione conosciuto in Mediterraneo è quello di Sekania, a Zacinto in Grecia, anche se recenti studi considerano le coste libiche come possibile luogo del maggior nidificazione di tutto il mondo. Caretta caretta è l’unica specie che depone sulle coste italiane (Calabria jonica, Sicilia meridionale, e Isole Pelagie).
La tartaruga comune è distribuita in tutto il Mediterraneo, dove effettua spostamenti e migrazioni regolari. Sulle migrazioni, grazie alle tecniche di marcatura, è possibile oggi avere maggiori informazioni.
Le tartarughe sono molto sensibili ai cambiamenti introdotti dall’uomo nell’ambiente e particolarmente vulnerabili, anche a causa del loro ridotto potenziale di riproduzione. Le femmine infatti, pur potendo deporre più volte nell’arco di una stagione, non nidificano tutti gli anni. Inoltre, diversi fattori naturali minacciano le uova e i piccoli, che sono letteralmente decimati nei primi momenti di vita: si stima che solo uno su mille raggiunga la maturità sessuale. La cattura degli adulti per la carne e il guscio, il prelievo della uova a scopo alimentare, la distribuzione degli habitat (in particolare delle spiagge di deposizione), l’inquinamento e la pesca hanno colpito molto duramente le popolazioni di tartarughe marine un po’ in tutto il mondo. Tutte le specie sono animali protetti e la loro conservazione viene sottolineata sia da normative comunitarie che internazionali.