BELLEZZE DI CALABRIA: IL CASTELLO DI PENTEDATTILO

Del castello “dalle trecento porte” di Pentedattilo purtroppo non restano che scarse rovine. Di fondazione medievale, fu restaurato dai feudatari Alberti.

In posizione strategica con vista mare, il castello si estendeva poi nella parte posteriore della rupe, guardando verso Montebello e le propaggini dell’Aspromonte, con le mura a precipizio e a dominio della vallata sottostante, dove allora transitava la via di collegamento tra Reggio e Locri. La torre è stata notevolmente ridotta dai 22 metri d’altezza originari agli 8 attuali, dal terremoto del 1908.  Alla sua base è la porta d’accesso al castello. Da qui ha inizio un sentiero, piuttosto ripido, percorrendo il quale si ha la possibilità di ammirare da vicino il campanile della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, e ciò che resta dell’antica fortezza: il carcere, ben visibile nella sua forma cilindrica, ruderi di stanze, muraglioni ricoperti di cespugli di capperi e di ogni tipo di vegetazione. L’impianto era dotato di baluardi e di ponte levatoio. Le rovine del castello sono servite per la ricostruzione di parte del paese. Recenti lavori hanno portato alla luce una cisterna.

Ai ruderi del castello si può accedere anche da una scalinata che parte dalla piazzetta della chiesa e che, passando vicinissimo al campanile, si congiunge col ripido sentiero che porta ai resti dell’antico maniero.

 

Tratto da: “PENTIDATTILO”, Laruffa editore, 2001