SPOSINI AL RISTORANTE RUSSO

Ciro e Maria, una coppia di sposini italiani, si sta recando a Mosca per il viaggio di nozze.
In aereo la moglie esterna allo sposo le proprie preoccupazioni derivanti dall’assoluta ignoranza della lingua russa. Il marito, un furbacchione napoletano, la tranquillizza: “Non ti preoccupare Maria, il russo è uguale all’italiano basta aggiungere in fondo alle parole asky e osky e non avremo problemi a farci capire!”
Giunti a destinazione, si recano in un lussuoso ristorante ed iniziano ad ordinare: “Per mesky cavialosky, per mogliesky salmonesky, da berosky un vinosky biancosky.”
Il cameriere torna con un piatto di caviale, uno di salmone ed una bottiglia di vino bianco. “Hai visto che funziona!” dice Ciro alla sua consorte. “Camerierosky,scusisky: due piattosky di insalatosky!“.
E arrivano i piatti d’insalata. “Visto! Che ti dicevo; non ci sono problemi con il russo è una lingua semplicissima!“.
Conclusa la cena: “Camerierosky, il contosky!“.
Il cameriere porta la ricevuta e dice: “U contu cumpà! Si non ‘nc’era jeu sta sira, cazzi chi mangiauvu! “.