PORTO GIOIA TAURO VERIFICHE SU MANTENIMENTO DELLE CONCESSIONI A MCT

La sotto utilizzazione del terminal Mct impone una necessaria e stringente verifica sulla sussistenza dei requisiti per il mantenimento del vigente assetto concessorio ed autorizzativo“.

Le dichiarazioni sono del Commissario straordinario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, che, come riporta l’agenzia Ansa, mette in mora la Medcenter Container Terminal, la società terminalista che ha ingestione le banchine del porto calabrese. L’azienda si insediò nello scalo nel lontano 1993 sottoscrivendo un protocollo di intesa con lo Stato che portò all’apertura di quello che all’epoca era il più grande terminal di transhipment del Mediterraneo prevedendo un volume di traffico non inferiore a un milione di teus (equivalente a un contenitore da venti piedi) e l’assunzione di 450 dipendenti.

Nel 2003 la Mct ottenne un’ennesima concessione di banchine e piazzali realizzati dallo Stato con l’impegno di movimentare almeno 4,5 milioni di teus all’anno. Poi la crisi iniziata nel 2008 con anni di Cassa Integrazione ed infine i licenziamenti di 380 lavoratori dello scorso mese di luglio .

Nel luglio 2016 c’è stata poi la sottoscrizione del nuovo APQ (Accordi di Programma Quadro) con la quale il terminalista si impegnava al rilancio del terminal.

A distanza di un anno e mezzo da quell’accordo, nonostante la Port Authority abbia speso per rafforzare le infrastrutture quasi 180 milioni di euro per consentire ai terminalisti di operare nel migliore dei modi, si è assistito invece ad un calo di traffici ed il mancato intervento promesso di rafforzare il parco macchine. Dopo aver atteso invano il rispetto degli impegni da parte di MCT, Agostinelli ha deciso dunque di verificare il possesso dei requisiti da parte del terminalista richiedendo documentazioni contabili, piani aziendali e piano mezzi da fornire entro 30 giorni.  Trascorso tale termine, si valuterà se adottare decisioni anche traumatiche, compresa l’eventuale revoca delle concessioni, per rilanciare lo scalo calabrese.