LA VECCHIETTA E LE SCOMMESSE

Una vecchietta di nome Concetta, si presenta alla sede della Banca d’Italia con una valigetta di denaro insistendo di parlare col direttore per aprire un conto avendo lei molti soldi.

Dopo vari tentennamenti, l’impiegato decise di accogliere la richiesta dell’anziana signora, dopotutto il cliente ha sempre ragione.

Ricevuta dal direttore questi gli chiese: “quanto vorrebbe versare nel conto che dovremmo aprire?

La vecchietta poggia la valigetta sulla scrivania, la apre ed esclama “ sono 500 mila euro!
Il direttore fu molto incuriosito nel sapere come si fosse procurato tutto quel denaro: “Signora sono sorpreso nel vedere che lei porta con se tutto questo contante come ha fatto a racimolarlo?
Ho fatto molte scommesse!
Scommesse? … Che tipo di scommesse?
Le posso fare qualche esempio” – rispose la vecchietta – “scommetto 10.000 euro che lei ha le palle quadrate!

Cosa? … Le palle quadrate? … E’ una scommessa molto stupida, mai potrà vincere!

La vecchia signora sorridendo lo sfidò: “Allora accetta o non accetta la mia scommessa?

Certo che accetto, … scommetto 10.00 euro che le mie palle non sono di forma quadrata!

Bene. … Però, visto che sono tantissimi soldi vorrei portare con me i mie due avvocati.

Certamente” – rispose il direttore – “ci possiamo vedere domattina alle otto qui nel mio ufficio e può portare con se i suoi legali.

Quella notte, a causa della scommessa, il direttore della banca, passò tutto il tempo a guardare i suoi testicoli allo specchio da ogni posizione, a toccarli e ritoccarli per essere certo che non fossero quadrati e potesse vincere la scommessa.

Il mattino seguente, alle otto in punto, la vecchietta presentò i suoi due avvocati, Trunfio e Macheda al direttore della banca ribadendo  la scommessa: “10.000 euro che le palle del presidente sono di forma quadrata.

Il presidente dovette poi abbassare i pantaloni per far vedere i suoi testicoli ai presenti. La vecchia signora scrutò attentamente le palle e poi le chiese di poterle toccare per essere certa della forma.

Va bene” – rispose il direttore – “in fondo 10.00 euro sono un mucchio di soldi e lei ha il diritto di essere sicura.
In quel preciso momento notò l’avvocato Macheda diventare paonazzo in procinto di svenire mentre l’avvocato Trunfio si sbatteva la testa contro il muro.
A vedere quella scena il direttore della banca non poté fare a meno di esclamare: “Signora Concetta che diavolo succede ai suoi legali?
Ella rispose: “Niente di particolare direttore a parte il fatto che ho scommesso con l’avvocato Macheda 100.000 euro e con l’avvocato Trunfio 80.000 che questa mattina, alle ore otto in punto, avrei avuto nelle mie mani le palle del Presidente della Banca d’Italia”.